Si può servire il mondo anche da Milano, senza necessariamente dover aprire negozi in Cina, negli Emirati o negli Stati Uniti. Così ha fatto Interni Arredamenti, realtà da 37 milioni di ricavi generati attraverso sette showroom monobrand, cinque multimarca e tre centri logistici. Il suo modello di business? Mettere a disposizione dei clienti worldwide tutto il meglio della produzione italiana d’arredamento.
“L’apertura dei mercati internazionali ci ha permesso di giocare la sfida puntando sul servizio, nostro cavallo di battaglia”, ha raccontato Stefano Cazzaniga, export manager di Interni Arredamenti, durante il quarto summit di Pambianco dedicato al design e organizzato con Interni Magazine e Federlegno Arredo. “E abbiamo vinto alzando sempre più il livello. Oggi i clienti si affidano a noi cercando una sorta di general contractor, un partner a tutto tondo”. E la clientela arriva col passaparola, strumento che conserva tutta la sua forza anche nell’era della comunicazione digitale. “Il passaparola crea fiducia, soprattutto nella clientela internazionale che pertanto deve anticipare una parte dei pagamenti”.
Il 67% del fatturato di Interni Arredamenti dipende dall’estero, ma i clienti stranieri per acquistare da Interni si devono rivolgere ai loro negozi italiani. “Hanno voglia di vivere il made in Italy. E noi offriamo loro una shopping experience fondata sulla scelta di tutto il necessario, compresi i materiali. Li portiamo con il loro architetto nella cava, per scegliere il marmo destinato alla pavimentazione. Questo è il nostro concetto di servizio completo. L’abbiamo denominato Interni design experience”.
Interni è riuscito a operare worldwide per capacità proprie, ma anche per la fortuna di essere ubicata a Milano, città diventata punto di riferimento globale per l’arte di vivere. E città del Salone del Mobile.