Il percorso di avvicinamento all’evento internazionale, che si terrà nel 2019, dal 1° marzo al 1° settembre, ha visto nel simposio tenutosi lo scorso 19 giugno, il suo primo momento di presentazione del programma e dello staff curatoriale e scientifico. Gli eventi e la piattaforma digitale brokennature.org hanno l’obiettivo di supportare lo sviluppo della ricerca e, attraverso le competenze e gli interventi del pubblico, di dare nuovi spunti all’organizzazione dell’esposizione, rendendo la definizione dei contenuti più aperta e partecipata.
“Broken Nature: Design Takes on Human Survival”, questo il titolo che la curatrice dell’evento, oltre che storica curatrice del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa di New York, Paola Antonelli, ha dato alla kermesse milanese. Un laboratorio nel quale si studierà e si rappresenterà lo stato dei legami che uniscono l’uomo all’ambiente naturale, alcuni dei quali irrimediabilmente compromessi nel corso della storia recente.
La XXII Triennale riunirà progetti molto diversi – da oggetti a edifici, da interfacce a infrastrutture e città, su scale diverse e dimensioni multiple, dal cosmo al microbioma – che suggeriscano strade sostenibili e concrete per agire attraverso il design alla ricostituzione di un legame sempre più fragile. Indagando il tema portante attraverso quattro macro aree – Design Ricostituente, Pragmatismo Magico, Sistemi Complessi e Prospettive di lungo termine – durante il Simposio hanno anticipato le loro ricerche alcune interessanti personalità internazionali del mondo accademico, della cultura e del progetto: Adam Bly, Formafantasma, Rania Ghosn, Alexandra Daisy Ginsberg, Gabriella Gómez-Mont, Michael John Gorman, Jamer Hunt, Sarah Ichioka, Koyo Kouoh, Khaled Malas, Stefano Micelli, Marina Otero Verzier, Elisa Pasqual, Mariana Pestana, Lorenzo Pezzani e Maholo Uchida.
Nell’attesa di conoscere i numeri della prossima Triennale, ricordiamo che nel 2016 la manifestazione ha accolto oltre 470mila visitatori nei 162 giorni di apertura con la partecipazione di 41 Paesi e l’organizzazione di 11 mostre a cura del comitato di selezione, 36 giorni di workshop e 416 eventi.