Come un grande salotto dall’eleganza speciale, lo stand di Living Divani per questa edizione del Salone del Mobile ha un’anima nuova, ispirata alla ricerca del gusto e dello stile che caratterizza tutto un immaginario: quello del dandy. “Quest’anno Living è dandy – ha affermato Piero Lissoni, art director e designer di alcuni dei prodotti più iconici dell’azienda a Pambianco Design – tessuti accostati alle pelli trattate come delle borse, cashmere spigati: sono tutte combinazioni rischiose sulle quali ho deciso di lavorare quest’anno”. Da sempre riconosciuta come una delle aziende più rinomate per l’eccellenza della produzione e i caratteri dei prodotti, con questo Salone Living prova a uscire dal mondo più borghese, “dove bisogna usare solo fiori bianchi altrimenti stona tutto” come ha ironizzato Lissoni.
La base dunque nella progettazione quest’anno è stata il rischio, partendo da una base cromatica blu, alla quale sono stati aggiunti i nuovi neri, poi il rosso cardinale e altri punti di colore che danno un ritmo a tutta la nuova collezione qui presentata. Su tutta spicca l’ampliamento della famiglia Rod, firmata proprio da Lissoni e caratterizzata da divani e poltrone con schienale sottile, scocca leggera quasi aerea, sulla quale vivono ampi cuscini, che si arricchisce ora della versione Rod Bean dalle linee curve. “Disegno sempre divani con un forte senso di distacco, sono ampi e tengono lontano chi li usa, ammetto che continua a piacermi molto questo, ma volevo immaginarmi qualcosa di più intimo, in un mondo che sta alzando sempre più barriere, e quindi mi sono confrontato con l’azienda e da lì è nato tutto. È una delle forme migliori perché permette di essere più intimi e costringe a guardare negli occhi gli altri, è amichevole” ha descritto Lissoni a Pambianco Design.
L’azienda lavora nella ricerca di nuove forme e nuovi modi di abitare, così come nuovi stili di vita e ogni progetto di interior design, come suggerisce Lissoni, porta sempre la capacità di ibridare mondi differenti: “un po’ come il codice dell’eleganza che è ibridazione allo stato puro e che si palesa solo dove e quando c’è equilibrio. È una sfida, e forse quella più ardua è l’esercizio della semplicità con il quale mi confronto tutti i giorni, anche qui in Living, per guidare e generare l’eleganza” ha concluso infine il designer.