Bilancio positivo per il primo anno di Italian Design Brands (Idb), il polo del design italiano costituito il 7 maggio 2015 da Private Equity Partners, fondata e controllata da Fabio Sattin e Giovanni Campolo insieme a Paolo Colonna e i fratelli Giovanni e Michele Gervasoni, supportati da un gruppo di investitori privati.
Il fatturato delle prime due aziende entrate a far parte del polo è cresciuto rispetto al 2014. Gervasoni (brand Gervasoni, Letti&Co. e, per il contract, VeryWood) è salito del 6% attestandosi a 24 milioni di euro con un Ebitda di oltre 4 milioni pari al 17,1% del fatturato, Meridiani di oltre il 15% raggiungendo quota 17,2 milioni e un Ebitda del 12%. Considerando gli ultimi cinque anni Gervasoni ha registrato un tasso di crescita medio annuale del 9% mentre Meridiani del 7%.
La presentazione dello ‘stato dei lavori’ si è tenuta oggi all’interno dello showroom Meridiani di Corso Venezia 29 a Milano e ha visto la partecipazione dei soci di Idb che hanno sottolineato il raddoppio di Idb che oggi ha un fatturato consolidato di 41 milioni di euro.
“L’operazione Idb parte da una riflessione sul settore dell’arredamento di lusso che nel mondo vale 30 miliardi di euro – ha esordito Fabio Sattin – e l’Italia che, secondo una recente ricerca, rappresenta il 40% di questo mercato. Il sistema industriale italiano è però formato soprattutto da piccole e medie imprese che fanno fatica ad internazionalizzarsi. Al settore non resta, dunque, che fare sistema cercando delle sinergie. Noi offriamo questo, il raggruppamento di società forti su stili e prodotto e accomunate dal desiderio di evolvere e di migliorare la gestione del marchio anche all’estero”.
Non basta comunque esportare, bisogna sviluppare una mentalità e un dna internazionali, questo il concetto chiave emerso nel corso della conferenza stampa. Le sinergie che devono scaturire da queste aggregazioni riguardano internet, con piattaforme integrate a livello di gruppo e singoli brand; il contract, proponendo al potenziale cliente una pluralità e complementarità di proposte; la logistica e distribuzione internazionale, “le sinergie distributive internazionali vanno valutate, se ci sono, mercato per mercato – afferma Giovanni Gervasoni, presidente dell’azienda omonima -. Ad esempio in Francia le due aziende devono restare separate, mentre negli Usa sicuramente faremo una filiale per gestire in maniera aggregata”. “Naturalmente – ha proseguito Paolo Colonna – delle aziende va mantenuta l’individualità e il carattere unico”.
Altra sinergia su cui focalizzarsi è il management, con un gruppo, infatti, è più facile attrarre manager migliori rispetto a quanto possano fare aziende padronali.
L’obiettivo di Idb è, comunque, di arrivare alla quotazione in Borsa, nello specifico sul MTA. La borsa non sarà una exit strategy ma un passo intermedio di un percorso che ha come intento lo sviluppo internazionale di un polo italiano del design. “Intanto siamo già pronti per la terza acquisizione che avverrà nei prossimi mesi e sicuramente prima del maggio 2017”, ha anticipato Colonna.
Le aziende che il polo ricerca devono avere una dimensione variabile dai 10 ai 40 milioni di euro, restano esclusi, al momento, gli arredi di cucine, bagni e uffici per le loro specificità tecniche e distributive.
Il progetto del polo a fine conferenza risulta chiaro: individuare aziende solide con prospettive di crescita internazionale, che abbiano una dimensione variabile dai 10 ai 40 milioni di euro di fatturato e una buona generazione di cassa, supportarle a livello di brand image e distribuzione e creare sinergie, ovvero ‘usare’ per ogni mercato l’azienda più forte come traino per le altre portandole ad una crescita comune. Esclusi, al momento, gli arredi di cucine, bagni e uffici per le loro specificità tecniche e distributive.