È ancora presto per i tedeschi in Snaidero. Lo ha precisato l’azienda di Majano, contattata da Pambianco Design, in merito alle voci circolate la scorsa settimana. In particolare, si era parlato della possibilità dell’ingresso, al 40% nel capitale, da parte del gruppo tedesco Alno, colosso del settore cucine, e di Nobilia, altro gruppo industriale tedesco di cucine che, secondo i rumours, puntava al 51%, rispetto al 30% attuale nel gruppo di network franchising. Viceversa, secondo l’azienda, nulla è stato ancora deciso. In base a quanto dichiarato a Pambianco Design, diverse realtà avrebbero dimostrato interesse verso il Gruppo Snaidero, tra di esse senz’altro Alno e Nobilia, ma sembra non siano le sole.
Intanto, da Snaidero spiegano che “le aziende citate sono già partner Snaidero da parecchi anni come fornitori della catena franchising Fbd. Fbd (franchise business division) è il più importante network europeo in franchising nel settore per volumi, e, tra l’altro, distribuisce anche i marchi Alno. Fdb è anche la divisione franchising del Gruppo Snaidero, cui fanno capo i marchi Ixina, Cuisine Plus e Cuisines References comprendente circa 350 negozi affiliati che nel 2014 hanno sviluppato un fatturato di oltre 400 milioni di euro (non consolidato nel fatturato industriale del gruppo Snaidero)”.
Il fatturato industriale consolidato del Gruppo Snaidero (che non include il fatturato retail delle catene in franchising del gruppo) del 2014 è stato di 175,5 milioni di euro (di cui il fatturato della componente Snaidero Italia è stato di 58,5 milioni ).
Rispetto al debito per il quale c’è un piano di ristrutturazione guidato da Unicredit, dalla Snaidero precisano che “quello consolidato con gli istituti di credito a fine 2014 è di 85,5 milioni, che sale a 113,3 milioni con altri debiti non oggetto di alcuna ristrutturazione”.
Dalla direzione di Snaidero fanno inoltre sapere che “l’azienda persegue da alcuni anni la ricerca di soluzioni volte a rafforzare il Gruppo stesso e continuerà a farlo anche nei prossimi mesi. Non neghiamo che vi possa essere interesse dei partner stessi citati e di altri non citati a sostenere questo rafforzamento non solo per i buoni rapporti esistenti, ma anche per la strategicità che la divisione franchising ha nel mercato delle cucine in Europa”.