Nel settore dell’arredamento, fatto per lo più di piccole realtà frammentate, c’è necessità di aggregazione. Questo, in estrema sintesi, il diktat delle aziende italiane di design per essere competitive in Italia e all’estero. Nella tavola rotonda del Convegno Pambianco intitolata “Contributo dei fondi e della Borsa allo sviluppo delle imprese” e tenutosi ieri in Borsa Italiana si è affrontato il tema della sinergia quale leva scacciacrisi.
“Le aziende di arredamento cosiddette ‘quotabili’ si contano su una mano – ha detto Stefano Core, cofondatore e AD di ItalianCreationGroup – il resto del mercato (circa l’80%) è composto da realtà che hanno un fatturato medio intorno ai 30 milioni di euro, impossibilitate quindi anche solo al pensiero di sbarcare in Borsa. L’aspetto dimensionale e la commistione famiglia-impresa fanno certamente la differenza, ed è per questo che si rende necessaria l’unione delle singole forze per una possibile apertura dei propri orizzonti. Per avere successo sono importanti due aspetti: il brand e la distribuzione, entrambi bisognosi di importanti investimenti, ed è per questo che risulta fondamentale creare sinergie e cioè mettere insieme più aziende con una forte iniezione di managerialità”.
ItalianCreationGroup è stata fondata nel 2013 da Giovanni Perissinotto e Stefano Core con la mission di acquisire e integrare le singole società nei settori dell’home design e luxury lifestyle valorizzando al massimo le qualità specifiche di prodotto e proteggendo l’identità dei marchi. Ad oggi, le prime operazioni concluse sono l’acquisizione di Driade nel 2013 e quella di Valcucine lo scorso febbraio. “A questo punto – ha concluso Core – sarebbe interessante integrare un’azienda di interior per completare il quadro. Con ricavi oggi intorno ai 55 milioni di euro, il nostro obiettivo è di raddoppiare in giro di 18 mesi anche grazie agli investimenti sul canale contract e online che stiamo sviluppando”.
“È importante posizionarsi verso l’alto di gamma – ha aggiunto l’AD di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi – e creare sinergia tra marchi ed expertise può essere la soluzione giusta, sia in maniera indipendente come nel caso di ItalianCreationGroup sia con il supporto di fondi di private equity come per IDB Italian Design Brands”.
Private Equity Partners (di Fabio Sattin e Giovanni Campolo), Paolo Colonna e i fratelli Giovanni e Michele Gervasoni, supportati da un gruppo di 15 selezionati investitori privati, hanno costituito due mesi fa la holding Italian Design Brands con l’obiettivo di realizzare l’aggregazione con altre realtà eccellenti nel settore. La prima operazione di investimento di IDB ha riguardato lo storico marchio friulano di arredo Gervasoni.
“Grazie al progetto Elite di Borsa Italiana che abbiamo seguito per due anni – ha commentato Giovanni Gervasoni, presidente di IDB – c’è stata una scintilla per il processo di apertura, prima mentale poi di relazioni, della nostra azienda, insomma un momento di riflessione sul nostro futuro e allo stesso tempo un modo per confrontarci con altre realtà. Il progetto Elite ci ha permesso di cambiare marcia, è stato una sorta di primo step nel mercato della Borsa Italiana. Non eravamo solo in cerca di finanza, ma di idee e strategie, e l’acquisizione da parte di IDB è stato per noi il contributo per fare il salto in un progetto di crescita”.