Il Salone del Mobile torna, per la seconda volta, a Shanghai. Da ieri e fino al 25 novembre sarà infatti di scena allo Shanghai Exhibition Center con la presenza di 109 brand italiani.
Le potenzialità del mercato cinese sono grandi. Nelle esportazioni del Macrosistema Arredamento, la Cina si conferma tra i Paesi più dinamici e si attesta all’8°posto tra i Paesi destinatari dell’arredo italiano. In quest’ottica, il Salone del Mobile.Milano Shanghai vuole giocare un ruolo da protagonista, contribuendo a rafforzare il ponte commerciale che collega l’Italia alla Cina e creando le migliori condizioni per un dialogo proficuo sui temi dell’eccellenza e della qualità produttiva. Il Salone è una tre giorni che offre al visitatore cinese tre proposte di arredo differenti ma caratterizzate dalla medesima capacità di anticipare, con intelligenza e lungimiranza, le tendenze: Classic (16 brand, + 24% vs 2016), Design (58 brand, + 54% vs 2016), xLux (35 brand, + 92% vs 2016).
La Cina, secondo i dati di Fmi – World Economic Outlook aprile 2017 – National Bureau of Statistics of China, è la seconda economia mondiale per Pil a prezzi correnti preceduta solo dagli Stati Uniti e la prima per Pil a parità di potere d’acquisto. Nel 2016 la crescita del reale è stata del 6,7% mentre per quest’ anno è stimata del 6,6%. In rallentamento per il biennio 2018-2019 a +6,2% e +6%. L’urbanizzazione è uno dei trend fondamentali: nel 2016 il tasso di urbanizzazione ha raggiunto il 57,3% della popolazione (circa 790 milioni di persone) e, secondo l’Accademia cinese di scienze sociali, potrà raggiungere il 60% entro il 2018. Espansione urbana che si allarga alle città di minori dimensioni. Anche i consumi pubblici e privati continuano a crescere passando dal 44,9% del Pil nel 2010 al 64,4% a fine 2016, con i consumi al dettaglio che mantengono una dinamica stabile e positiva anche nei primi nove mesi del 2017 (+10,3% rispetto al 2016) va sottolineato come la vendita di mobili al dettaglio abbia registrato una crescita superiore alla media delle vendite totali di beni negli ultimi tre anni. Dopo il rallentamento registrato negli ultimi mesi del 2016, nel 2017 le vendite di mobili sono infatti tornate a crescere a livelli superiori al 10%.
Tradotto in cifre, guardando all’export made in Italy di arredamento e illuminazione, significa un incremento dal 2009 al 2016 del +334%. E nei primi sette mesi del 2017 la Cina è diventata il settimo mercato di destinazione del made in Italy arredamento e illuminazione (da gennaio a luglio +35,8%), che è la più alta fra i dieci mercati di sbocco all’estero.
Secondo elaborazioni del Centro Studi Federlegno Arredo Eventi – FederlargnoArredo su dati Istat, nel 2021 potrà arrivare al +575% rispetto al 2009. Rispetto ai concorrenti l’Italia è il Paese che ha venduto di più in Cina nel 2016, confermandosi il primo fornitore di mobili, con 341 milioni di euro (il 18,2% sul totale dell’import cinese). Quest’anno è stato il comparto degli imbottiti a trascinare con più forza la crescita (+51,5%), ma balzi in avanti importanti stanno interessando i semilavorati per arredi e l’ufficio a cui si aggiungono camere da letto, materassi e area living, complementi e cucine.