Smart home, mercato da 505 mln nel 2020

La soluzione smart “Living Now with Netatmo” di BTicino
Il 2020 per il mercato della Smart Home è stato un anno di bruschi cambi di rotta, con un crollo compreso fra il -60% e il -100% delle vendite durante il primo lockdown e una robusta ripresa nella seconda parte dell’anno. Nel complesso, il mercato è riuscito a contenere l’impatto dell’emergenza sanitaria e ha registrato solo una leggera flessione rispetto al 2019, pari al -5%, mantenendo un valore di 505 milioni di euro. Il rallentamento del settore rispetto agli anni precedenti è stato evidente anche negli altri paesi europei, soprattutto in Spagna (stabile a 420 milioni) e Francia (1,1 miliardi, +3%), mentre Germania (2,9 miliardi, +16%) e Regno Unito (2,8 miliardi, +10%) hanno mantenuto una crescita significativa.
Il boom dell’e-commerce ha dato una forte spinta al canale degli e-retailer, che sono cresciuti del 20% raggiungendo quota 180 milioni di euro, pari al 36% del mercato. Più penalizzata, invece, la filiera tradizionale con un -17 per cento.
È quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno online ‘Stay at home, stay in a Smart Home: la casa intelligente alla prova del Covid’, dalla quale risulta anche che il rallentamento del mercato non ha diminuito il livello di conoscenza e l’uso degli oggetti connessi da parte degli italiani: nella survey realizzata ad hoc sul consumatore finale, in collaborazione con BVA Doxa, emerge che il 69% dei consumatori ha sentito parlare almeno una volta di ‘casa intelligente’ o Smart Home (+1%), il 43% possiede almeno un oggetto smart (+1%) e due su tre dichiarano di utilizzare spesso le soluzioni smart acquistate. In particolare, tra coloro che conoscono il termine ‘smart home’, il primo brand che viene in mente ai consumatori è BTicino, posizionatosi a parimerito con Alexa, l’assistente vocale sviluppato da Amazon. La casa smart di BTicino prevede luci, tapparelle, termostati, prese e videocitofoni, che grazie alla connettività wi-fi integrata, possono essere controllati, oltre che con i tradizionali comandi, anche con il proprio smartphone e l’App dedicata, oppure con la voce tramite gli smart speaker Apple Siri, Google Home e Amazon Alexa.
La ricerca dell’Osservatorio Internet of Things ha rilevato, inoltre, un calo del 25% del budget d’acquisto dei consumatori in IoT. Le soluzioni per la sicurezza – che comprendono videocamere, sensori per porte e finestre e serrature connesse – mantengono il primo posto per quote di mercato (21%) con 105 milioni di euro, ma segnano un calo del 30% rispetto al 2019. La battuta d’arresto è evidenziata anche dal consumatore, che indica ancora la sicurezza come prima motivazione di acquisto di un oggetto smart ma con un calo di 9 punti percentuali (dal 36% al 27%). Continua invece la crescita degli smart home speaker, che agganciano le soluzioni per la sicurezza al primo posto, con un valore di 105 milioni di euro (+10%), pari al 21% del mercato.
Seguono gli elettrodomestici con 100 milioni di euro, pari al 20% del mercato e in crescita del 17%, caratterizzati da un ampliamento dell’offerta ‘connessa’. Cresce anche l’uso delle funzionalità smart da parte dei consumatori, pari al 59% di chi possiede grandi e piccoli elettrodomestici (+19%). Chiudono le casse audio (9% del mercato) e le lampadine connesse (8%), le cui vendite sono trainate da numerose offerte che prevedono bundle con altri dispositivi.