Ripensare gli uffici e reinterpretare lo spazio dedicato al lavoro, anche in funzione dello smart working, è oggi tra le priorità della progettazione. Una proposta attuale e concreta, che va in questa direzione, è nata dalla collaborazione tra lo studio Carlo Ratti Associati (Cra) e la società finanziaria Gruppo Sella. Il progetto pilota dell’Open Innovation Center di Torino prevede, innanzitutto, un regime di hot desking per favorire l’interazione nello spazio fisico attraverso piattaforme digitali collaborative. A garantire sicurezza e salute dei dipendenti ci penseranno la sanificazione automatizzata delle scrivanie con luce UV-C e l’utilizzo di finestre “intelligenti” che creano una circolazione continua tra interno e esterno, limitando la diffusione di microrganismi e riducendo l’esigenza di ricambi d’aria, così da migliorare al tempo stesso l’efficienza energetica dell’edificio.
La premessa a monte è che, sebbene sia probabile che la maggior parte delle aziende continuerà a promuovere accordi misti di lavoro a distanza, l’interazione umana in ufficio resta insostituibile. “Qual è il ruolo dell’ufficio nel futuro post-pandemico?” si è chiesto Carlo Ratti, socio fondatore di Cra e direttore del Mit Senseable City Lab. “Anche se una dose di lavoro a distanza è desiderabile – ha affermato -, gli uffici fisici sono come un faro per l’innovazione. È solo nei luoghi di lavoro condivisi che possiamo stabilire quei ‘legami deboli’ tra conoscenze casuali che sono cruciali per produrre nuove idee e rafforzare la cultura aziendale. Queste relazioni sono a rischio quando lavoriamo da soli, poiché tendiamo a entrare in contatto a distanza con le persone con cui collaboriamo sempre. Con il progetto dell’Open Innovation Center di Sella, ci sforziamo di proporre un’alternativa di design resiliente per il futuro del nostro ufficio, che dovrà essere sicura e socievole”.