Giulio Cappellini è tra i protagonisti del Lake Como Design Festival, l’appuntamento in programma dal 17 al 25 settembre nel centro storico della città e intorno al suo lago che quest’anno indaga sulla commistione tra arte e design attraverso mostre, talk ed eventi, approfondisce il dualismo reale-virtuale e si interroga sulle nuove migrazioni culturali, lavorative, climatiche e umane che danno vita a un neo-nomadismo. Su questa tematica si sviluppa il ciclo di incontri Refreshment Design Talk, che, prendendo spunto dall’ultimo saggio dell’antropologo Vito Teti, intitolato ‘La restanza’, chiama al confronto Giulio Cappellini e Italo Rota, Studio Calvi Brambilla, Ivan Bargna, Studio Wok e Tommaso Melilli.
In scena presso il portico del Broletto, il dialogo tra architetti, designer e intellettuali affronta il tema da prospettive e con competenze diverse, provando a individuare possibili nuovi scenari di sviluppo del design. Nello specifico, il 22 settembre alle ore 19.30 il giornalista Prashanth Cattaneo modera l’incontro ‘Ovunque design. La diffusione delle cose nei luoghi dove viviamo’, in cui Giulio Cappellini, di recente insignito del Compasso d’Oro alla Carriera, e Italo Rota si confrontano su come il design sia sempre più presente nelle città attraverso performance, installazioni e manifestazioni dedicate, per riflettere anche sulla criticità e le potenzialità della sua diffusione nei contesti dove si vive e si lavora o nei luoghi che si visitano per turismo.
Ideato e promosso da Wonderlake Como, il Festival è anche un’occasione di esposizione e condivisione che attua un’incursione in luoghi storici, inediti o dimenticati in città e nel territorio, promuovendo un raffronto tra i grandi maestri e i designer indipendenti, così da tracciare un percorso di continuità tra patrimonio e contemporaneità, tra il solco tracciato dai pionieri del design e le nuove voci. In occasione della manifestazione, il brand Cappellini è presente con una selezione di prodotti e di novità presso gli spazi di Abitare Como.
L’esposizione di Cappellini raduna firme e storie progettuali differenti, rappresentate da oggetti entrati nella storia del disegno industriale come la poltrona Proust di Alessandro Mendini, simbolo del decorativismo in antitesi al razionalismo, e il sistema di sedute Litos di Sebastian Herkner, capace di modificare la percezione dello spazio grazie alla sua versatilità. Tra gli oggetti in mostra anche la credenza Luxor e il tavolino Gong, firmati da Giulio Cappellini, che si accostano al tavolo Branch di Jacob Wagner, messo a dialogo con le sedie Bac di Jasper Morrison, che vanta una prolifica collaborazione con il marchio. Tra le nuove produzioni in scena, c’è la collezione di contenitori Colombia, disegnata da Giulio Cappellini e Rodolfo Dordoni. Giunta ai suoi quarant’anni, è ora stata festeggiata con una rivisitazione limited edition nei i nuovi colori verde fluo e fucsia.