A fronte di un “impoverimento di contenuti e qualità” nel mondo dell’arredo, bisogna “ritornare a fare dei prodotti straordinari come all’origine del grande design italiano”. A sostenerlo in occasione dell’8° Pambianco – Interni Design Summit è Giulio Cappellini, architetto e art director di Cappellini, insignito lo scorso giugno del Compasso d’Oro alla Carriera presso l’Adi Design Museum di Milano.
“Non è un caso – afferma sul palco di Palazzo Mezzanotte – che i giovani di oggi diano grandissima attenzione agli archetipi del design degli anni ’50, ’60 e ’70, come non lo è che i grandi marchi, con tecnologie produttive nuove e materiali differenti, stiano rieditando prodotti che sono stati dei capisaldi“.
“Un pensiero sul prodotto più calibrato e preciso, pur senza penalizzare la ricerca e l’innovazione, è fondamentale“, esorta Cappellini, soffermandosi sulla differenza tra “il design che crea dei best seller” e “il buon design che crea dei long seller“. Una distinzione che va comunicata e trasmessa. “Sicuramente in Italia, e in qualche caso anche nel mondo, si fanno degli oggetti di straordinario design. Spesso però siamo un po’ troppo autoreferenziali. C’è moltissimo da fare per raccontare al consumatore finale il sudore che c’è alle spalle di un prodotto“.
Di un prodotto, così come di un’azienda che, a differenza del primo, è meno “aggredibile e imitabile“. “Soprattutto pensando alle aziende italiane che continuano a godere di un certo fascino nel mondo, il brand, che significa qualità, ricerca e innovazione, è assolutamente vincente ed è quello che fa la differenza“.
Per questo motivo, ripercorrendo la propria carriera, Cappellini rivela la dedizione al progetto d’azienda. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano, durante la quale lavora nello studio di Gio Ponti imparando che “nulla accade per caso e soprattutto che i progetti vano seguiti dall’inizio alla fine“, frequenta la scuola di Direzione Aziendale in Bocconi e nel 1979 entra nella “allora piccolissima azienda di famiglia“, oggi parte del gruppo Lifestyle Design, dal 2014 controllato dal colosso americano Haworth. Cappellini “è un’azienda che ha una vocazione sempre più internazionale. Un’azienda che lavora nel residenziale, ma che sta crescendo moltissimo nel contract, quindi spero che continui a crescere senza tradire il suo dna“, conclude l’art director, impegnato nel medesimo ruolo anche in Ceramica Flaminia, Marangoni The School of Design Milano, Icone Luce e Arredoluce.