Alla luce dell’alleanza annunciata a fine 2018 tra i due musei milanesi del design, Triennale e Compasso d’Oro Adi, è stato svelato nei giorni scorsi il progetto relativo a quest’ultimo: il più prestigioso premio del design italiano diventa quindi ufficialmente un museo rappresentativo del sistema design Italia che avrà sede a Milano e sarà inaugurato nel 2020. “A partire dai prossimi mesi – ha commentato Cristina Tajani, assessore alle politiche del lavoro, attività produttive e commercio di Milano – Milano avrà due luoghi espositivi permanenti dedicati al design, in dialogo tra loro. Obiettivo fortemente voluto anche dal Comune”.
Con i suoi 5.135 metri quadrati di superficie, di cui 3mila riservati alle aree espositive, sarà uno dei grandi musei d’Europa dedicati al design: oltre duemila pezzi in collezione con nuove acquisizioni a ogni edizione del premio, un’esposizione permanente con gli oggetti premiati dal 1954 a oggi, mostre tematiche, spazi per riunioni di lavoro e manifestazioni pubbliche: il nuovo ADI Design Museum Compasso d’Oro di Milano sarà un punto di riferimento di livello internazionale per tutte le attività – creative, produttive, economiche, professionali, sociali – che ruotano intorno al design.
È il traguardo di un percorso iniziato nel 2011, riunendo l’impegno dell’amministrazione comunale di Milano (che ha investito circa 6 milioni di euro nella ristrutturazione), di Regione Lombardia e dello Stato a quello della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, che destinerà all’iniziativa altri 2 milioni di euro circa. L’ex area industriale tra via Ceresio e via Bramante, interamente riprogettata e rinnovata, diventa un polo del design aperto al dialogo con tutte le realtà contemporanee e alla valorizzazione del sistema produttivo italiano.
Nell’area avranno sede, con il museo, gli uffici dell’ADI e della Fondazione ADI, sale riunioni, la biblioteca e l’archivio storico dell’ADI (che raccoglie oltre sessant’anni di documenti storici del design italiano), un bookshop e una zona dedicata alla ristorazione realizzata sulla scorta dell’esperienza ADI per Expo 2015.
Il museo sarà allestito secondo il progetto elaborato da Ico Migliore, Mara Servetto (Migliore + Servetto Architects) e Italo Lupi, vincitore di un concorso nazionale. Il progetto è basato sull’idea di ‘museo narrante’, concetto portato avanti dagli architetti in numerose realizzazioni museali negli ultimi anni. Sarà un centro culturale aperto al grande pubblico, attivamente coinvolto nella conoscenza del design sul filo conduttore della Collezione storica del Compasso d’Oro ADI.
“Il progetto – spiegano Migliore, Servetto e Lupi – è concepito come una sorta di Arca contemporanea dove conservare e far vivere tutte le specie di qualità del design italiano, attraverso la costruzione di un ‘paesaggio’ di design con ricchezza di vedute, da esplorare e indagare, implementabile e mutabile nel tempo”. Uno spazio polifonico costruito intorno al visitatore, che potrà dialogare con il museo e compiere azioni, individuali e collettive: toccare, cercare, ascoltare, definendo così percorsi di volta in volta differenti. “Parliamo di museo narrante perché lo spazio deve trasmettere una storia, capace di rendere il visitatore attivo protagonista. Il progettista, dunque, è chiamato a disegnare non più strutture espositive, ma relazioni: tra lo spazio e gli oggetti, tra gli oggetti e l’uomo, tra l’uomo e la storia”, affermano Migliore e Servetto che da tempo lavorano nel progetto di spazi museali sul concetto di museo narrante. Si pone quindi l’accento sull’azione piuttosto che sull’osservazione passiva, elaborando piani e tempi di lettura diversi, e facendo leva su un uso innovativo delle tecnologie multimediali per costruire un’avvolgente estensione della realtà storica.
L’ADI Design Museum sarà quindi un Museo narrante, sarà un vero e proprio “teatro del design“ dove la conservazione delle opere si farà narrazione, offrendo un’esperienza tanto formativa quanto emozionale.
A conferma della liason tra i due musei la presenza di Ico Migliore anche come art director del Padiglione Italia della Triennale che si intitolerà 4Elements/Taking care.
Le strategie di gestione del nuovo museo saranno indicate da un Comitato d’indirizzo formato da figure di spicco in settori che vanno oltre i tradizionali confini del mondo del design. Ne fanno parte i designer Walter de Silva e Giulio Ceppi con gli storici del design e dell’architettura Luca Molinari e Beppe Finessi. Ma con loro ci sono anche figure di primo piano del mondo dell’economia, delle imprese e della comunicazione: Paolo Borzatta, direttore di The European House – Ambrosetti; Alberto Spinelli, Confindustria Lombardia; Claudio Feltrin, presidente di Assarredo; Vincenzo Gringoli, Bain & Company e Monica Maggioni, Rai.
Un settore, quello del design, strategico per la Lombardia, visto che – come riferisce la Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi – nel 2017 ha generato un fatturato di 8,6 miliardi, con 3 miliardi di export, oltre 14 mila imprese del settore e 56 mila addetti. Per quanto concerne le altre provincie lombarde, dopo Milano (3.548)e Monza (2.446), per numero di attivita’ ci sono Como (1.795),Brescia (1.637) e Bergamo (1.623). Per addetti, dopo Monza(12.103) e Milano (11.586), ecco Como (8.800), Bergamo (6.546) e Brescia (5.723).