We.Do, holding che ha in protafoglio i brand Altamarea, Arrital, Busnelli, Diva Divani, Doimo Cucine, Rotaliana, Dvo, Frezza, Mis Medical, chiude il 2022 con un fatturato consolidato di 240 milioni, un Ebitda di circa 13,5 milioni e un utile netto più che raddoppiato rispetto l’anno precedente. “Un risultato importante – sottolinea con Pambianco Design l’AD Ivano Selvestrel – che conferma il processo di crescita del Gruppo (+46% sull’esercizio 2021) ed il nostro ruolo sul mercato quale player di riferimento nel settore casa, ufficio e contract/progetti”. Anche il 2023 si sta prospettando come un anno “di crescita, con indici di sviluppo superiori al 15-20%, e con miglioramenti rilevanti di redditività. Proseguono – spiega Silvestrel – i processi di integrazione ed efficienza delle nostre aziende con l’obiettivo di proporre al mercato e agli stakeholders un’unica idea di design che vada ‘dall’involucro sino al contenuto’ grazie all’evoluzione della Business Unit We Do Project, che, insieme all’interior design, si sta sviluppando velocemente nell’ambito del design to build”.
“Tra le sfide quotidiane assume particolare rilievo l’evoluzione organizzativa delle nostre aziende (in taluni casi una vera e propria rivoluzione strutturale), lo sviluppo di competenze in grado di operare sui temi strategici del marketing internazionale, della supply chain e della digitalizzazione. Infatti, organizzare la crescita è di per sé presupposto funzionale anche per assicurare l’espansione a lungo termine delle nostre imprese – assicura Silvestrel – perché essa attiene a una necessaria strategia duratura e sostenibile, che anticipi, per quanto possibile, i diversi indirizzi e le diverse aspettative del mercato nazionale ed internazionale”. In questo senso il gruppo intende dare corso a “un processo di internazionalizzazione reale, con spalle robuste e accedendo al mercato dei capitali come opportunità, appunto, di crescita evolutiva”.
La Borsa è tra gli obiettivi di We.Do, conferma Silvestrel, “ma riteniamo dover prima raggiungere una dimensione adeguata (fatturato di circa 400 milioni di euro)” e, soprattutto, “quegli indici di redditività che rendono interessante l’investimento per gli eventuali investitori”. Per farlo, “abbiamo in programma nuove acquisizioni in segmenti complementari come il dining e l’outdoor e adiacenti al nostro business e valutiamo costantemente nuove opportunità, nell’ambito, tuttavia, di un disegno unitario coerente con le indicazioni che ogni giorno ci provengono dal mercato. Perseguiamo obiettivi sfidanti per i quali i nostri collaboratori possono far valere le loro competenze e i loro talenti, creando quel valore aggiunto e quei risultati che intendiamo condividere con loro” conclude l’Amministratore Delegato.