L’alleanza tra Carlyle e Investindustrial, ufficializzata a metà settembre, si presenta come un passaggio in grado di cambiare i connotati del sistema del design italiano. Dal punto di vista finanziario, il significato dell’operazione è piuttosto semplice: il gruppo Carlyle è entrato nel business dell’arredamento di Investindustrial, apportando capitali e potenzialità di investimento. Dal punto di vista industriale, tuttavia, l’iniziativa ha risvolti assai più complessi e importanti. Il primo effetto industriale dell’alleanza riguarda gli asset acquisiti nel tempo da Investindustrial. Fino a oggi, infatti, il gruppo B&B Italia, il gruppo Flos e Louis Poulsen erano, sì, riconducibili alla galassia di Andrea Bonomi, ma continuavano a essere necessariamente ‘slegati’ l’uno dall’altro, essendo controllati da veicoli differenti. Con l’arrivo di Carlyle, è stata invece costituita una newco, la Design Holding, alla quale sono stati conferiti (ceduti) i tre brand, portandoli per la prima volta sotto un unico cappello operativo. Che, adesso, potrà spingerne la crescita coordinata sfruttandone a pieno le sinergie. Quindi, si identifica un vero ‘polo’ capace di accelerare la propria crescita interna, essendoci spazio per sviluppare, appunto, le suddette sinergie. E, soprattutto, in grado di agire da collettore, quindi di sviluppare un’importante crescita per acquisizioni. Si profila la possibilità che a breve scattino operazioni straordinarie, attivando per reazione anche il principale competitor, il gruppo Poltrona Frau, controllato dagli americani di Haworth. In Italia, i possibili target si contano sulle dita di una mano. Diventa perciò plausibile immaginare anche un passaggio di frontiera, quindi l’avvio di un consolidamento internazionale firmato made in Italy. Infine, nella lista degli effetti va inclusa una assai probabile quotazione in Borsa. Design Holding è un gruppo controllato da fondi d’investimento: per quanto propensi alla creazione di valore industriale, il loro obiettivo è quello di una monetizzazione del valore creato. Ecco perché le ambizioni di crescita di Design Holding potrebbero riannodare quel filo tra design e listino azionario che per troppo tempo è rimasto slegato.
David Pambianco