L’attualità protagonista della nuova edizione di Maison&Objet, che aprirà i battenti a Parigi il 19 gennaio per concludersi il 23. La situazione globalmente complessa che stiamo vivendo, che coinvolge l’economia, i diritti umani, l’ambiente, il benessere e il futuro, suggerisce la necessità di tornare a concentrarsi, riorganizzarsi, assecondare i propri sensi, riconnettersi con se stessi, con gli altri e con l’ambiente. E’ questo il filo conduttore della kermesse parigina, ribattezzata proprio ‘Take care‘. Il tema attraverserà l’intera fiera, i talk e le aree di tendenza. Un tema che si sostanza nell’incoraggiamento ai marchi ad essere più trasparenti, inclusivi e responsabili quando si rivolgono ai consumatori, questi ultimi a loro volta interrogati nelle modalità con le quali si rapportano con i brand. “Quando decidiamo i nostri temi, l’analisi della società moderna è sempre il nostro punto di partenza” spiega Vincent Grégoire, direttore creativo dellaa società di consulenza di design NellyRodi. Che aggiunge: “Quello che ci interessa sono le voci nascenti che che stanno raccogliendo il guanto di sfida. I giovani sotto i 25 anni che che compongono la Generazione Z aspettano con impazienza che si faccia qualcosa. Una nuova etica sta dettando il tipo di attività dei consumatori”.
Oltre all’approccio sempre più responsabile della fiera stessa (riciclo del 50% dei rifiuti, riutilizzo degli stessi, utilizzo di un numero sempre maggiore di LED, conservazione e riutilizzo di segnaletica, donazione degli alimenti invenduti alla Croce Rossa, approvvigionamento di acqua locale e acqua a livello locale e abbassando il riscaldamento), un numero sempre maggiore di espositori di Maison&Objet Paris promette di presentazione collezioni che incarinino questi valori. Saranno 14 i settori rappresentati alla fiera, 700 nuovi brand, 38 conferenze, oltre 15 installazioni spettacolari e 3 spazi dedicati a ‘What’s New?
A proposito di questi ultimi, che mostrano i tre filoni di tendenza, nella Hall 2, François Bernard offre la sua interpretazione del tema ”Take Care!’ attraverso il potere che hanno i materiali grezzi di radicarci nel piacere sensoriale della cuta. Nel suo spazio, che ha chiamato ‘Grounded’, il lusso sta soprattutto nel far cantare i materiali, insieme all’accuratezza del design e alla forza del concetto. È un terreno percettivo con una fisicità rilassante che favorisce le esperienze sensoriali e l’uso dell’immaginazione, un meraviglioso contrasto con la natura virtuale della nostra epoca. Nella Hall 4, François Delclaux propone si “semplicemente rallentare”. Questo è essenzialmente il suo messaggio trasmesso attraverso il suo spazio Slow Hospitality. L’ospitalità come rifugio dall’accelerazione del ritmo mondiale, ma anche come modo per riconnettersi con i paesaggi e le culture locali in modo più responsabile e sostenibile. Salendo sul suo treno notturno, simbolo ideale del viaggio lento, si può scoprire una successione di 3 destinazioni tematiche che rappresentano orizzonti futuri desiderabili: modernismo tropicale, glamping nella foresta e sogno sulla costa. infine, In the air nella Hall 7 dove Elizabeth Leriche ci invita a fermarci e a fare un bel respiro. La sua visione della cura, in un mondo in cui i rischi ecologici e climatici fanno da padroni, è quella di una pausa spensierata, ma pienamente consapevole e sostenibile. È un’esperienza in 3 fasi: dopo una boccata d’aria fresca e pura nella prima area, che è un omaggio alla trasparenza e alla leggerezza, arriva un momento meditativo segnato da un design lento. Il capitolo finale, luminoso e colorato, è come un sogno a occhi aperti di un nuovo mondo.
‘Designer of the Year‘ di questa nuova edizione è Raphael Navot, designer d’interni israeliano con sede a Parigi, che presenterà ‘The Apothem Lounge’ per tutta la durata della fiera. Una installazione immersiva progettata per ‘ritrarre un’emozione visiva’, attraverso una struttura aperta che rapirà le persone con luce e texture.