L’industria ceramica italiana, 223 aziende con 26mila addetti nel 2014, ha fatturato 5,7 miliardi di euro con un export del 75%. Il comparto delle piastrelle di ceramica prodotte in Italia supera i 4,9 miliardi di euro (+4%): export record di 4,1 miliardi (+6,2%), mercato interno ancora in difficoltà, che scende a 804 milioni. L’internazionalizzazione produttiva vale 715 milioni di euro, realizzati da 16 operations che occupano oltre 3.000 addetti. Oltre 770 milioni di euro il fatturato di ceramica sanitaria, materiali refrattari e stoviglie, che occupano più di 6.150 addetti. Questi i dati emersi in occasione dell’Assemblea 2015 di Confindustria Ceramica in base alle statistiche relative ai diversi comparti che compongono l’industria ceramica italiana.
Sono 150 le aziende (-6 rispetto al 2013) presenti sul suolo italiano, dove sono occupati 19.430 addetti (-5,4%), che nel corso del 2014 hanno prodotto 381,7 milioni di metri quadrati (+5%) tali da consentire vendite per 394,6 milioni di metri quadrati (+1,3%). Le vendite in Italia registrano una ulteriore flessione del -6,6% (80,8 milioni di metri quadrati nel 2014) mentre migliora ulteriormente il saldo commerciale in volume (298,6 milioni di metri quadrati) grazie all’incremento del 3,63% nelle esportazioni, ora pari a 313,7 milioni di metri quadrati. Il fatturato totale, 4,91 miliardi di euro (+4%) derivano per 4,11 miliardi dalle esportazioni (6,2%), con una quota record dell’83,6%, e da 804 milioni di euro da vendite sul territorio nazionale (-6,1%). Gli investimenti segnano il un nuovo record dal 2008. Lo scorso anno gli investimenti realizzati sono stati 286,2 milioni di euro (+27% rispetto al 2013, anno nel quale erano calati del 12%), con un valore prossimo al 6% del fatturato annuale.
Per l’anno in corso gli investimenti previsti sono nell’ordine dei 250 milioni di euro (+10% rispetto al 2013). Per il 2015 il comparto prevede di uscire dalla crisi durante quest’anno (+1% le vendite totali) destinata a subire una decisa accelerazione nel 2016 (+3,2%). E’ questa la fotografia dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica che emerge dall’aggiornamento di fine maggio dell’Osservatorio Previsionale Confindustria Ceramica – Prometeia, redatto in occasione dell’Assemblea dell’Associazione.
Il quadro di riferimento evidenzia, per il 2015, una crescita della produzione del +1,1%, sullo stesso livello delle vendite totali che confermano una dinamica antitetica nelle previsioni: di crescita dell’export (+1,7%), di flessione (-1,6%, minor calo dal 2008) sul mercato interno. Relativamente ai mercati esteri, sono i Paesi del Golfo (+10,5%), del NAFTA (+4,6%), del Nord Africa e medio oriente (+4,1%) e dell’America latina (+3,3%). Stabile l’Europa Occidentale (+0,8%) mentre permangono difficoltà nell’Europa Centro Orientale (-3,5%), dove la crisi russa continua a produrre i propri effetti. Decisamente migliori le performance attese nel 2016, dove vendite e produzione superano entrambe il +3%, con un mercato nazionale finalmente ritornato ad avere un segno positivo (+0,3%) e dove l’espansione delle vendite estere (+4%) mette a segno risultati superiori alla media nei Paesi del Golfo (+9,1%), NAFTA (+6,8%), Nord Africa e MO (+5,5%), Far East (+5%). Nell’ordine del +2,6 / 2,7% le vendite in Europea Occidentale ed Orientale.