L’analisi della Società Guamari ha dichiarato il 2015 un anno in crescita, e ha evidenziato un’importante quota di fatturato estero per le società italiane. Si conferma primo lo studio di Renzo Piano, superato solo dalla somma delle due società milanesi di Antonio Citterio e Patricia Viel.
“Non è uno scenario roseo, almeno non per tutti. I grandi nomi sono ormai solidi e in alcuni casi anche molto coraggiosi, ma generalmente il clima produttivo e il mercato sono affaticati e appesantiti.” Il professor Aldo Norsa, responsabile della ricerca sulle migliori società d’architettura ideata e promossa dalla società Guamari, non si dice entusiasta dei risultati dell’indagine, anche se ha registrato una crescita complessiva del fatturato pari a 190 milioni, + 14,4% rispetto all’anno precedente. La ricerca indica la difficoltà tutta italiana nel fare impresa così come la scelta, a volte necessaria, di spostare la crescita su mercati stranieri. E’ importante infatti per molte società la quota di fatturato estero, stimata in una media di 23,7%, che per alcuni casi può arrivare ad essere la maggior parte del fatturato totale. Continua Norsa: “In Italia abbiamo ancora molti architetti-autori, non credo che questo sia un male, anzi: l’autorialità non toglie continuità, ma necessita una visione e un approccio imprenditoriale notevoli. Solo così si tramanda stile e conoscenza e non si abbandona il mercato. E’ fondamentale la capacità imprenditoriale insieme all’autorialità dei progetti.” Con un’ottima attitudine imprenditoriale e un’autorialità internazionale, anche quest’anno è lo studio di Renzo Piano ad aprire la classifica. La ricerca vede infatti l’architetto genovese in testa, con +9,3% di fatturato rispetto al 2014. Seguono poi la società One Works, guidata da Leonardo Cavalli e Giulio De Carli, con un aumento straordinario del +81,6% e Lombardini22, altrettanto forte con +72,2%. Franco Guidi, AD di quest’ultima, ha infatti dichiarato: “Lombardini22 è cresciuta nel 2015 di oltre il 31,3% rispetto al consolidato 2014. Questo è dovuto a una crescita organica sui mercati retail, spazi di lavoro ed edifici terziari.” Trasformata in SpA dopo aver incorporato Degw Srl di cui deteneva già il 100% del capitale, nel corso del 2016, Lombardini22 ha continuato il processo di crescita nell’ordine del 20%, aumentando l’utile del 75% e, nel corso del 2015, il patrimonio netto del 26%. Ha poi spiegato Guidi a Pambianco Design: “Cerchiamo sempre di soddisfare i bisogni dei clienti e aggiungere valore ai progetti, con uno stile semplice e lineare. Questo approccio è apprezzato dal mercato e si riflette nella nostra crescita.” Numeri ancora più stabili per lo studio Citterio-Viel che si pone appena sotto il podio della classifica sia per la parte interiors che per quella architettonica. Sommando il doppio fatturato degli studi, la partnership arriverebbe a 16,6 milioni che, seppur con un lieve calo del 1,4% rispetto al 2014, farebbe ribaltare tutta la classifica. “Il nostro studio si occupa di Architettura, Disegno Urbano e Interior Design, anche se ripartito fra due società. L’attività si svolge in un’unica sede, a Milano, per incarichi localizzati principalmente all’estero. L’attività di product design è sviluppata da Antonio Citterio come attività professionale propria e non contribuisce al fatturato delle due srl. Ritengo quindi che per dimensione e volumi di fatturato la nostra organizzazione sia paragonabile allo studio di Renzo Piano, che per la natura delle sue commesse e la forte presenza internazionale resta la più rilevante società di progettazione architettonica del nostro paese.” Con queste parole Patricia Viel conferma la visione strategica e imprenditoriale completa, solida e internazionale auspicata da Norsa. In classifica figurano poi altri nomi famosi di architetti-autori, come David Chipperfield, importante presenza straniera su terreno italiano, Daniel Libeskind altro ospite internazionale, Piero Lissoni, ma anche Matteo Thun, Fuksas e De Lucchi. Per arrivare a uno studio di design bisogna scendere al quindicesimo posto con lo Studio Urquiola, che ha registrato +46,6%. Se si parla invece di architettura di lusso, da segnalare il percorso dello Studio Baciocchi, tra i primi nella classifica del 2014, ma attualmente in perdita e in via d’assorbimento da Prada. Ci sono poi altre realtà che fanno convivere architettura, design, ingegneria e tecnologia e su queste spiccano Giugiaro Architettura, quest’anno cresciuta 8 volte rispetto al passato sebbene porti sulle spalle una perdita di 427mila euro, Bertone Design e Pininfarina Extra con un buon 22% di crescita. “Quando uno studio di design raggiunge una certa dimensione e notorietà – ha affermato Paolo Pininfarina a Pambianco Design – deve assolutamente orientarsi all’internazionalizzazione. Occorre valutare con attenzione i mercati di riferimento e tra questi selezionare con cura quelli più ricettivi e idonei alla comunicazione della propria visione ed identità. Quando un mercato ha tutte le caratteristiche per essere promettente penso che si debba essere imprenditori e quindi mettere in campo l’ottimismo della volontà e pianificare una presenza diretta ed una crescita graduale in quel territorio. Si tratta di un percorso che abbiamo iniziato 3 anni fa in America e che intendiamo estendere ad altri mercati.”Non è però sempre la firma di un grande nome a creare il brand d’architettura: oltre a società che celano alcuni dei più altisonanti cognomi del disegno e del progetto architettonico, dai nomi in classifica emerge, anche in Italia, una tendenza che vede sempre di più la costituzione di realtà aggregative. Ad esempio Progetto Cmr, capitanato da Massimo Roj, ma anche Piuarch di Milano che raccoglie le competenze e peculiarità di Francesco Fresa, German Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario. Allo stesso tempo si registrano anche altre realtà che fanno dell’equilibrio tra architettura e ingegneria il loro tavolo da lavoro. Tra queste si distinguono General Planning, seguita da Starching, Tekne e da Open Project.
di Costanza Rinaldi