Le imbarcazioni tailor made di Rossinavi, realtà fondata alla vigilia del periodo più difficile per la nautica mondiale, sono oggi in grado di realizzare 70 milioni di ricavi, tutti originati dall’estero. Usa primo mercato, in espansione il Medio Oriente
Nel 2007, un anno prima della terribile crisi che avrebbe messo in ginocchio l’economia mondiale e ancor più il settore delle imbarcazioni di lusso, a Viareggio veniva creato il brand Rossinavi, come naturale evoluzione di un percorso iniziato negli anni ’80 dal Cantiere Fratelli Rossi, noto per la maestria nel plasmare il metallo. E mentre la maggior parte dei marchi iniziava a ridurre i fatturati, per l’allora start up è cominciata una crescita entusiasmante.
DA TERZISTI A BRAND
L’azienda viareggina era costruita su basi solide e ben radicate nella storia della famiglia e della città. La chiave di tutto sta nel saper fare, nella profonda conoscenza tecnica del settore e di due materiali in particolare, l’acciaio e l’alluminio. Claudio Rossi aveva iniziato fin da giovane a lavorare come tracciatore presso la Società Esercizio Navale di Viareggio e ha proseguito il percorso con il fratello Paride, dando vita alla Fratelli Rossi. Negli anni Ottanta, Claudio e Paride ottennero un’ottima reputazione come costruttori di scafi per barche utilizzate per l’estrazione di sabbie silicee sul lago di Massaciuccoli e per la costruzione di unità dedicate alla navigazione nelle acque interne. La Fratelli Rossi allarga poi le conoscenze nel campo della lavorazione degli acciai e delle leghe di alluminio, dagli acciai tradizionali alle leghe leggere fino all’acciaio inossidabile, e grazie a questa specializzazione il cantiere inizia la produzione di scafi in acciaio e la conseguente realizzazione di imbarcazioni commerciali per la navigazione costiera, oltre che interna.
Così inizia la collaborazione tra la società e i più rinomati cantieri costruttori di yacht, consentendole di ampliare le competenze ed espandere il business verso il settore del diporto. Il 2007 è l’anno della conversione da terzista a cantiere produttore di yacht a marchio proprio, la Rossinavi. “Siamo un’azienda a conduzione familiare – racconta a Pambianco Design Federico Rossi, chief operating officer Rossinavi – e io sono cresciuto insieme a miei cugini in questa realtà, fino a quando nel 1998 non ho iniziato a lavorarci a tempo pieno. Quello che ci ha portati ad emergere è stata la convinzione che, se volevamo costruire un’azienda di successo, dovevamo lavorare nel migliore dei modi. Col tempo la società si è evoluta, Rossinavi è riconosciuta a livello internazionale ma è rimasta una realtà relativamente piccola, fatta di persone innamorate del proprio lavoro. I clienti che vengono in cantiere percepiscono l’atmosfera e la dimensione dell’azienda. Questo aspetto, unito alla possibilità di personalizzare al massimo il proprio yacht, rappresenta la nostra marcia in più”.
LA SCELTA BESPOKE
E’ proprio questo uno dei valori fondamentali dell’azienda, che potrebbe essere definita un “atelier di alta moda del settore navale”, come racconta Federico Rossi. “I nostri clienti sanno che la loro barca è unica, perché siamo in grado di applicare i principi della sartorialità e dell’artigianalità, caratteristiche tipiche di un laboratorio di moda, al settore nautico”. Ad oggi l’azienda conta 20 imbarcazioni messe a punto: 15 in navigazione e 5 in cantiere, tutte one-off ovvero ognuna diversa dall’altra, pensate su misura per l’armatore. La scelta di puntare all’artigianalità e all’unicità del progetto vengono dal desiderio di voler soddisfare a pieno il cliente. “Tutti vogliono distinguersi, possedere una barca che possa essere definita un’opera d’arte unica e irripetibile. Come un abito su misura, disegnato sul corpo di una persona sola”. A dimostrazione della versatilità di Rossinavi c’è il progetto Taransay, moderna nave degli anni Trenta che il Cantiere ha reinterpretato, creando una replica dell’imbarcazione: uno yacht retrò con equipaggiamenti tecnici e attrezzature all’avanguardia. “I suoi dettagli sono unici al mondo, studiati e progettati ad hoc in modo da renderla una nave performante, perfetta, pur mantenendo il suo stile classico dei primi del XX° secolo”. Un esempio tra tutti è il materiale utilizzato per i complementi e i dettagli esterni: il nibral, lega in bronzo e alluminio con elevate caratteristiche meccaniche, non presente in commercio ma studiata e realizzata ad hoc da una fonderia di fiducia, secondo precise indicazioni dell’azienda. L’artigianalità di Rossinavi si evince anche dalla gestione del progetto, che vanta un buon 55% del lavoro realizzato manualmente. “Ricerchiamo sempre il meglio della mano d’opera in ambito navale – spiega Rossi – e lo facciamo partendo dal territorio. Viareggio è un ottimo polo in cui trovare maestranze legate alla falegnameria, alla lavorazione del marmo e degli altri materiali che utilizziamo; ci spingiamo fino a Livorno, Pisa e La Spezia, cercando di rimanere il più possibile ancorati al territorio”.
THE NEXT GENERATION
Non solo tradizione e sartorialità, ma anche tanta innovazione e sguardo verso il futuro. Nel mirino dell’azienda ci sono i nuovi potenziali armatori, oggi rappresentati dai cosiddetti Millennials e in futuro, potenzialmente, da una committenza ancor più giovane. Questo percorso è iniziato nel 2016, anno in cui, in occasione di Miami Art Basel e Design Miami, Rossinavi ha presentato una categoria di yacht specificatamente disegnata per le nuove generazioni. “I dati – commenta Rossi – ci danno ragione. Uno studio dello Ium di Monaco afferma che nei prossimi vent’anni l’età media dei proprietari di superyacht si abbasserà, spostandosi dalla fascia 45-55 anni a quella dei 35-45. Un trend che continua da due decenni: tra le 82mila persone al mondo con un patrimonio superiore ai 50 milioni di euro, circa il 20% ha un’età inferiore ai 50 anni”. La scelta si è concretizzata con la presentazione dei tre yacht Attitude, Progetto I-Tron e Mark 48. Attitude, nato in collaborazione con Carlo Colombo e A++, è una perfetta combinazione tra performance e stile, con il meglio della tecnologia nautica presente a bordo. Il Progetto I-Tron ha un’inconfondibile linea blu che percorre tutta la lunghezza del 42 metri, nato dalla visione del progettista di esterni Chulhun Park e dell’interior designer Francesca Romana Treleani. Mark 48 presta attenzione a tutte le esigenze e il tipo di esperienze che un Millennial vorrebbe vivere su uno yacht, concretizzandole in uno scafo tecnologico. “Tutti e tre i progetti sono accomunati da un fattore importante ovvero la permanenza del loro valore nel tempo. Gli armatori giovani possono anche essere molto ricchi, ma sono comunque attenti a budget e spese. Per questo motivo le nostre barche sono sì uniche e personalizzabili, ma pensate anche per essere rivendute. La cosa peggiore sarebbe offrire un prodotto che abbia appeal solo per il primo proprietario”.