Tra Città Studi e Ortica, in quella Milano in rapida ripresa del secondo dopoguerra, dove fabbriche e opifici si integravano nel tessuto urbano, nasce nel 1958 l’attrezzeria Edoardo Negroni che nel tempo si è distinta per i capolavori miniati a bulino: rulli da laminatoio, punzoni e stampi per riprodurre particolari ornamentali e di argenteria classica.
L’Attrezzeria Negroni si ripresenta oggi sotto una duplice veste – l’Archivio e lo Spazio Negroni – per portare avanti un programma culturale sui mestieri d’arte e offrire una location unica per shooting, eventi temporanei, mostre e convegni.
Lo Spazio Negroni è un luminoso open space da 100 metri quadrati ricavato all’ingresso con rampa dell’attrezzeria storica. Gli impianti di areazione a vista, la pavimentazione in resina e gli ampi infissi in metallo scuro mantengono il linguaggio dello spazio industriale. L’illuminazione a faretti puntuali su binario, posti a circa 3 metri di altezza, consente una grande versatilità d’uso per allestimenti ed eventi. Con una disponibilità di 40-60 posti platea, 20-30 posti per workgroup e 60 posti in piedi, lo spazio è adatto a esposizioni, presentazioni, eventi e meeting aziendali, corsi di formazione e lecture, showroom e sala di posa.
Alle spalle dell’open space, dietro l’ampia vetrata, si scorge l’Archivio con i rari stampi, i laminatoi e gli utensili dell’opificio storico. L’Archivio costituisce una presenza discreta ma evocativa di un luogo ancora vivo che collega passato e presente, in grado di conferire un’atmosfera e dare qualità a una location che non resta anonima.
L’Attrezzeria Negroni vuole rilanciarsi come un “serbatoio” dinamico e attivo sui mestieri d’arte a Milano. È infatti in corso un progetto di valorizzazione e promozione del proprio patrimonio artigianale e cultura d’impresa, che vedrà nei prossimi anni l’Archivio presentarsi in un sistema fruibile a un pubblico di specialisti e appassionati.
Oggi l’Archivio mette in scena un percorso guidato, attraverso i laminatoi storici, gli utensili di lavorazione e il proprio patrimonio di rulli, punzoni e stampi per l’argenteria, per raccontare a professionisti e a un pubblico allargato una storia d’impresa e un saper fare che rischia di perdersi. Le visite (su prenotazione) consentiranno di approfondire conoscenze tecniche o curiosità di costume.
Alcuni rulli incisi, come il bracciale d’artigianato nordafricano Libia degli Anni 60, hanno fatto il giro del mondo, utilizzati per la riproduzione di decori dell’iconografia artistica di tutta Europa e delle tradizioni etniche a cui tuttora si ispira l’artigianato d’origine araba, africana e dell’America latina. Sono inoltre visibili molteplici modelli classici che ripercorrono gli stili dell’argenteria classica inglese, come lo stile Regina Anna o il “San Marco”. Non mancano in archivio riferimenti alla storia italiana del Novecento, come le targhette realizzate per i brand italiani dell’automotive quali Iveco, o le medaglie sportive realizzate per il CONI.
L’Archivio Negroni vuole inoltre inserirsi in un progetto culturale più ampio, che lo vedrà partecipare attivamente ai prossimi eventi cittadini negli ambiti dell’archivistica, della museografia d’impresa e delle manifatture urbane. L’Archivio ha inoltre intenzione di sviluppare progetti di residenze artistiche in collaborazione con enti di formazione e di aderire a network internazionali sui mestieri d’arte, gli archivi e i musei d’impresa.