Il futuro è dei giovani, anche quello del real estate. Vanno ascoltati, interrogati rispetto a quello che (solo) loro riescono a immaginare per il domani. Magari mettendo a disposizione gli ‘errori’ compiuti da chi per anni ha guidato le imprese e il mercato. Questo in estrema sintesi il senso del prossimo Forum di Scenari Immobiliari, che festeggerà i 30 anni a Santa Margherita i prossimi 16 e 17 settembre.
Il presidente Mario Breglia assicura che la volontà è quella di guardare a un futuro che, in definitiva, è ‘ora’. Di qui il titolo della manifestazione ‘The Future is now’, dedicato a “coloro che saranno i protagonisti del domani del mercato immobiliare: i giovani, quanti stanno iniziando a lavorare nella filiera del real estate e le donne che avranno sempre più spazio, ribaltando ciò che da sempre è un settore molto maschile”. I giovani dunque, anche perché “in questi ultimi due anni la pandemia è stata levatrice di nuovi lavori, imprese, e di una capacità di innovazione che era stata silente per tanto tempo”.
Insomma, un “tema quasi obbligato” quello del prossimo Forum al quale prenderanno parte, appunto, tantissimi giovani: due terzi dei relatori avranno meno di 35 anni e molti saranno donne. “Questa è la nostra innovazione”, chiosa Breglia, che lancia due premi, uno promosso da Coima e l’altro da Dea Capital Real Estate Sgr: ‘Young real estate leader 2022 award’ e ‘New visions for future of real estate award’. “Oggi il pensiero più ricorrente nella mia esperienza imprenditoriale – spiega Manfredi Catella, amministratore delegato di Coima – è come riuscire a dare perpetuità all’azienda, come riuscire a portare avanti imprese che durino oltre il singolo, oltre la famiglia. Un tema di successione e di capacità di generare leadership. L’altro pensiero, ad esso collegato, è che il nostro Paese non riesce a esprimere aziende italiane grandi, non solo dimensionalmente, ma capaci anche di competere a livello internazionale”. Una sfida che “non può non ancorarsi al tema dei giovani – evidenzia – altrimenti diventeremmo autoreferenziali. Oggi, in un momento di grandissima discontinuità e difficoltà si creano nuove idee, progetti e combinazioni”.
Per Emanuele Caniggia, AD di Dea Capital Real Estate Sgr, “la visione del futuro non appartiene a noi. La velocità della tecnologia, dell’informazione e la capacità di apprendimento dei giovani è diversa dalla nostra. I nostri figli si occupano di un mondo che io stesso ho difficoltà a seguire e questo si riflette anche sul mondo immobiliare. Dobbiamo ascoltare i giovani e capire da loro qual è il modo per interpretare il futuro. Una lezione per comprendere meglio quello che accadrà”. Del resto, sottolinea Caniggia, “le previsioni che abbiamo fatto negli ultimi cinque anni non si sono mai verificate. Non riusciamo più a esprimere una programmazione in linea con quello che accade nel mondo. Quello immobiliare è un mercato lento, complicato, che realizza quello che noi pensiamo in cinque anni. Ma in cinque anni cambiano tutti i parametri. Pandemia, guerra, crisi economica portano i cicli economici a essere strettissimi. Se guardiamo alle curve, sono impressionanti. Se pensiamo che l’immobiliare realizza un progetto in cinque anni, quando va bene, è troppo per l’andamento del mercato, allora è giusto chiedere ai giovani come vedono la compatibilità tra la lentezza del mercato e la velocità del mondo. E’ interessante. Per noi, per capire. Noi possiamo mettere a disposizione gli errori che abbiamo fatto, forse questo è il vero il valore aggiunto che possiamo offrire a questo punto della nostra carriera. Possiamo dare ai giovani lo spunto per non rifarli”.