Il famoso bando di quest’estate per la produzioni di nuovi banchi monoposto e sedute innovative ha regalato chance importanti anche per alcune aziende di arredo ufficio che hanno partecipato. È il caso della vicentina Estel e di Quadrifoglio Sistemi di Arredo.
di Milena Bello
Sembra quasi un paradosso ma in questo 2020 che sta sparigliando le carte in tavola, la salvezza – se così si può definire – di parte dell’arredo per ufficio made in Italy arriva da un maxi appalto per un settore difficilmente lambito dagli ordini delle griffe del design, ovvero la scuola. La notizia è apparsa su tutti i giornali quest’estate: mentre si cerca di riorganizzare il rientro a scuola di milioni di alunni emerge la necessità di dotarsi di nuovi banchi monoposto e sedute di nuova tipologia per attrezzare le scuole in funzione anti-Covid. Il Commissario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri a fine luglio lancia un bando per la produzione dei banchi. Una “chiamata alle armi” a cui hanno risposto diverse aziende italiane anche nel mondo ufficio.
Il dilemma dei tempi di consegna
Il problema che emerge fin da subito sono i numeri e le tempistiche di consegna. Sul territorio italiano, infatti, sono solo una decina le aziende specializzate in arredi scolastici e tutte di piccola dimensione, non in grado di garantire la produzione tempestiva di tutte le postazioni richieste dal Governo. In una prima fase il bando, con un termine per la partecipazione del 5 agosto, prevedeva la sottoscrizione dei contratti il 7 agosto e la consegna di oltre tre milioni di pezzi (fino a 1,5 milioni di banchi monoposto, fino a 700mila sedute tradizionali e fino a 1,5 milioni di sedute “attrezzate di tipo innovativo”) entro il 31 agosto. Il numero dei banchi e delle sedute, successivamente, viene modificato: 2 milioni di banchi monoposto, 1,3 milioni di sedute tradizionali e 400mila sedute innovative, i cosiddetti banchi con le rotelle ma è chiaro che non possono gravare solo su di una manciata di aziende. La platea di aziende che partecipano, perciò, si allarga anche ai soggetti fino ad ora specializzati non solo in ambito scolastico ma anche al mondo ufficio. Stando ai dati, al bando aderiscono 14 aziende, 11 sono le vincitrici (sei tramite bando e cinque per affidamento diretto, quattro delle quali estere). Nell’elenco, tra le altre, ci sono sette aziende associate a FederlegnoArredo, che si sono unite, insieme ad altre realtà del mondo dell’arredo scolastico, in una Ati (associazione temporanea di impresa). Si tratta Vastarredo, Mobilferro, Siriani, Sudarredo, Arredalascuola, Paci e Biga alle quali è stato affidato il compito di fornire mezzo milione di banchi e 300mila sedute; la veneta Quadrifoglio, incaricata della produzione di banchi monoposto (600mila pezzi) e delle sedute (400mila), Gonzagarredi (circa 100mila) e la vicentina Estel che ha prodotto 200mila sedute innovative.
Le aziende produttrici avevano contestato fin dall’inizio alcuni capitoli del bando di gara. In particolare, quello relativo ai tempi previsti per la consegna dei banchi, ritenuti troppo brevi, l’assenza di un piano dettagliato dei fabbisogni e la mancanza di specifiche sulle dimensioni degli arredi da fornire. Ma si va avanti perché comunque la consegna è prevista in tempi stretti (entro metà settembre, termine poi slittato a fine ottobre) e la sfida immane: si tratta di consegnare e montare in sei settimane i banchi normalmente forniti in sette anni e mezzo. Le aziende si sono fortemente impegnate nel rispettare gli stretti termini temporali ma non sono mancate le difficoltà anche su questo fronte che hanno posticipato le consegne appunto a fine novembre. Primo tra tutte, le scuole chiuse per ordinanze regionali, (Campania, in primis che ha richiesto il 10% delle forniture) o a causa delle quarantene per Covid.
Case history di Estel e Quadrifoglio
Al di là della cronaca sul bando e sulle tempistiche, una cosa è certa: per l’appalto dei nuovi banchi è stato stanziata un maxi somma da parte del governo che dovrebbe superare le centinaia di milioni di euro. Così per parte del mondo dell’arredo la scommessa dei nuovi banchi anti-Covid ha rappresentato un modo per portarsi a casa commesse importanti in un momento in cui il settore dell’arredamento era in affanno. Lo conferma il caso di Estel, l’azienda di Thiene da 55 milioni di euro di fatturato nel 2019. Nel 2020, grazie alla commessa sui banchi, le previsioni di fine anno, quanto meno a livello di fatturato, sono più che rosee. “Consideriamo di chiudere questo bilancio con un incremento dei ricavi del 50%”, ha anticipato a Pambianco Design il vicepresidente di Estel, Massimo Stella.
All’indomani dell’assegnazione del 12 agosto, l’azienda ha installato cinque linee produttive dedicate alla sedute con rotelle per la produzione di 218mila sedute, con oltre 4.500 pezzi prodotti al giorno, realizzati insieme a un pool di aziende che hanno collaborato al progetto Estel Education (Ergotec, Brado, Omp, Keter, Vivi, Donati, Infiniti, Segix e consegnate con il supporto di Cst logistica trasporti).
“È stato un lavoro differente rispetto al solito perché abbiamo lavorato con la plastica e materie prime diverse” racconta Massimo Stella. Difficoltà? “Direi soprattutto nella parte dei componenti. Ne servivano in grandissime quantità e ad un certo punto non è stato semplice trovare tutti gli elementi che servivano per l’assemblaggio. L’altro aspetto cruciale è stata la logistica”. Qui non si parla di magazzini e negozi ma di scuole dislocate sull’intero territorio nazionale, quindi “il nodo era far arrivare la cosa giusta nel posto giusto”, aggiunge. A conclusione del progetto, racconta Stella, “abbiamo anche girato e veicolato un video per spiegare a presidi e insegnanti come poter utilizzare i nuovi tipi di banchi con le rotelle, il tipo di didattica possibile attraverso questi mezzi. Si tratta di oggetti in uso soprattutto nelle aree anglosassoni”. Il progetto potrà avere un seguito? Difficile dirlo in ambito scolastico, dove di norma i bandi vengono gestiti in modo differente e la concorrenza al ribasso è molto accesa. “Spero però – conclude Stella – che il prodotto possa essere replicato”. Restando sempre in Veneto, anche Quadrifoglio Sistemi d’Arredo tratteggia il bando come di una fonte di grande opportunità. L’azienda ha realizzato in tre mesi 600mila banchi e 400mila sedute con una media di produzione di 15.873 articoli al giorno destinati a 5mila scuole dislocate principalmente nelle regioni di Lombardia, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna. “Abbiamo vissuto questa sfida come un’opportunità economica ma anche come un impegno di responsabilità sociale – racconta Alessandro Cia, CEO di Quadrifoglio Group – contribuendo ad attrezzare correttamente le scuole e di conseguenza permettendo l’avviamento del nuovo anno scolastico. Bisogna, tuttavia, ammettere che è stato un progetto piuttosto impegnativo, soprattutto in termini di organizzazione, di gestione della produzione e del coordinamento di tutti i partner, in primis dei fornitori per il reperimento delle materie prime. Ma con il lavoro di squadra siamo riusciti a portare a termine la sfida”. Per il gruppo trevigiano si tratta di un’esperienza dall’importanza strategica, anche per il futuro. “Questo progetto ci ha messo a dura prova e sotto pressione ma ci ha regalato grandi soddisfazioni, anche perché significa che siamo in grado di gestire bandi di grandi dimensioni che prevedono numeri molto importanti e tempi stretti. Nel frattempo, reinvestiremo i proventi del bando nello sviluppo interno ed innovazione e perché no, magari per intercettare nuovi stream di business”.