Con l’obiettivo di raggiungere i 60 milioni di fatturato nell’anno in corso (+40% rispetto ai 45,8 milioni del 2020), Pratic si avvia a realizzare il suo terzo stabilimento per un investimento di 10 milioni di euro: 7.500 metri quadri, firmati dallo studio Geza – Gri e Zucchi Architettura di Udine, che consentiranno all’azienda di tende e pergole di design di ampliare gli spazi e i volumi della produzione e di dotarsi di un impianto automatizzato per lo stoccaggio e la gestione intelligente delle materie prime.
Dall’inaugurazione del quartier generale sulle colline friulane di Fagagna (Udine), nel 2011, questo è il secondo ampliamento per l’azienda guidata da Edi e Dino Orioli: il primo, nel 2018, ha compreso anche la realizzazione di un impianto di verniciatura a zero emissioni, sempre sotto la firma dello studio Geza.
Il nuovo stabilimento proietta Pratic verso la prospettiva di un’industria sempre più 4.0 grazie ad una tecnologia che permetterà di contenere 4.600 referenze di profili in alluminio, della lunghezza di 7,2 metri, ma anche di organizzare la chiamata dei materiali in produzione, il loro riordino e tutte le fasi di movimentazione. “A beneficiarne sarà prima di tutto la sicurezza dei lavoratori, come anche la capacità di stoccaggio e l’ottimizzazione degli spazi: grazie a questo intervento, 3.500 metri quadrati dell’attuale stabilimento, ad oggi adibiti alla logistica dei materiali, saranno convertiti in ambienti produttivi con un ulteriore vantaggio in termini di ergonomia del lavoro e di qualità del servizio al cliente“, spiega l’azienda in una nota.
Il progetto prevede novità anche per l’impianto di verniciatura, i cui lavori sono già iniziati e termineranno entro il 31 dicembre 2021, dando la possibilità di potenziare il sistema di depurazione delle acque che passerà da 400 a 2mila litri/ora per far fronte all’incremento della produzione. Un impianto di verniciatura sostenibile, in quanto riutilizza l’acqua al 100 per cento e impiega solo energia pulita e componenti atossiche non inquinanti.
L’ampliamento dello stabilimento, che riprende e aggiorna il concept delle due precedenti architetture industriali, oltre a perseguire l’innovazione tecnologica è in ottica sostenibile, integrandosi con il territorio circostante sotto il profilo estetico e dell’impatto ambientale: ai 10mila metri quadrati del primo stabilimento, nel 2018, si è affiancata una superficie di pari entità, ideata secondo gli stessi principi di sostenibilità ed efficienza. Completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, gli attuali due edifici dialogano attraverso un’estetica comune, che interagisce con il panorama e rappresenterà anche il fil rouge del terzo stabilimento.