Il 2023 chiude con un segno positivo e di ottimismo per Poltrona Frau, capofila dei brand nel portfolio di Lifestyle Design che entro fine anno stima una crescita dei ricavi del +5-6% sul 2022 (annata record del brand per ricavi e redditività). Tra le novità ci sono il recente lancio della collezione di oggettistica Beautilities e l’imminente inaugurazione di un flagship store a Shanghai. Il brand tira le somme anche di una strategia di espansione che in 15 anni ha ribaltato le percentuali di giro d’affari tra Italia ed estero. “Se nel 2008 il 75% del fatturato era prodotto sul mercato interno e il 25% su quello straniero, oggi è l’opposto”, racconta il ceo Nicola Coropulis, spaziando anche sui nuovi sviluppi del contract e di mercati potenzialmente attrattivi, come il Giappone.
Il debutto di Beautilities porta Poltrona Frau su un terreno nuovo?
Questa collezione fa parte di un percorso di crescita. Stiamo incontrando nuovi clienti, allargando l’offerta ed entrando in mercati nuovi. Amo dire che oggi più del 75% del fatturato viene fatto fuori Italia. 15 anni questo rapporto era capovolto. In un percorso organico di espansione dei confini la linea di oggetti dedicati alle passioni si è presentata come un esercizio interessante, soprattutto per provare a intercettare consumatori potenziali che ancora non conoscono il brand. Gli hobby che abbiamo scelto, e nei quali entrano tutti i nostri canoni stilistici, sono collegati al mondo dei giochi, wellness e animali, segmenti di mercato in crescita. Questa brand extension aumenta dunque la nostra visibilità.
Siamo quasi alla fine di questo anno. Come è andato?
I primi mesi hanno mostrato un trend positivo, in controtendenza rispetto a un mercato in ridimensionamento e ben sostenuti dal business unit Custom Interiors con progetti che erano stati rallentati o rimasti bloccati durante la pandemia. Il segmento residenziale è in rallentamento, ma complessivamente incrementiamo il fatturato del 5-6% sul 2022. Sicuramente il contesto competitivo è più complesso, ci sono aree geografiche che stanno soffrendo, come l’Europa per effetto delle conseguenze dell’inflazione. La Cina non si è ancora ripresa del tutto e le notizie che leggiamo sui giornali non sono certo incoraggianti. Tuttavia, penso che siamo riusciti a sfruttare alcune potenzialità interessanti come in Medio Oriente, dove abbiamo siglato l’importante partnership con il gruppo Majid Al Futtaim Lifestyle. Il mercato americano, nonostante si stia entrando nell’anno delicato delle elezioni ha risposto bene. Infine, abbiamo presidiato con maggior successo che in passato i mercati dell’Europa matura: Germania, Francia, Benelux.
Nonostante il momento debole in Cina state continuando a investire?
Sì, assolutamente, per noi è il primo mercato per l’export, non abbiamo ridotto la presenza sul Paese, né tantomeno gli investimenti in marketing e comunicazione, a dispetto del trend non entusiasmante del mercato. Il 19 ottobre apriremo un nuovo flagship store a Shanghai: 2mila metri quadrati in una zona di grande sviluppo, nel centro della metropoli, accanto al nuovo spazio di Ferrari. Per l’inaugurazione stiamo invitando tutti i principali partner asiatici, cinesi in prima fila. All’evento di apertura ci sarà anche l’architetto Michele De Lucchi che ha progettato gli interni. interni. In previsione abbiamo altre due aperture in città minori, che per la Cina corrispondono comunque a milioni di persone. Ma il Paese non è l’unico key-place. A fine anno ci sarà l’apertura al pubblico del nuovo mega negozio su Madison Avenue a New York, sempre progettato dall’architetto Michele De Lucchi, a cui seguirà un grand-opening nella primavera 2024.
Mission Usa, dunque?
In questo momento sicuramente il Medio Oriente e gli Stati Uniti sono due punte di diamante. Ma stiamo facendo un lavoro regolare ma incrementale anche sul Giappone. È un mercato che sta performando bene, con grande qualità del business. Qui ci allargheremo con progetti più ampi.
Il contract sta mostrando i muscoli. Qual è il sentiment per il futuro?
C’è una bella ripresa degli spazi pubblici. Puntiamo su progetti-signature, in linea con le realizzazioni di questi anni, come gli auditorium in Usa per Google e Netflix, ma anche in Medio Oriente. L’ultima design week milanese è stato il palcoscenico per lanciare Bay System, un nuovo sistema di sedute di spazi pubblici insieme allo studio Foster and Partners di Londra. È un prodotto pensato per l’ambito aeroportuale, ma può approdare in tutti gli spazi di attesa: parchi, musei, ospedali ecc. Il mondo dei luoghi pubblici vivrà una nuova stagione.
A tre anni dal lancio, qual è il bilancio del vostro e-commerce?
Stiamo continuando a investire, anche se i risultati in termini di vendita non sono tali da dire che rappresenti la direttrice del futuro. In ogni caso siamo riusciti a creare una vera esperienza omnicanale del viaggio del cliente che riusciamo a tracciare ed integrare nel nostro CRM. Sicuramente il progetto Beautilities è perfetto per questo contenitore, così come lo è stata la collaborazione con Pineider lanciata durante il Salone di quest’anno.
A proposito di incontri virtuosi. Ci sono aziende nel mirino che possono entrare nel gruppo, come è accaduto per Ceccotti?
Ceccotti si è dimostrato un banco di prova di successo. A una realtà “piccola” è stato adattato il modello della grande azienda. Per loro ha rappresentato l’ingresso in una piattaforma distributiva più ampia e globale e la possibilità di contare su una articolata infrastruttura di servizio a supporto. Per noi un arricchimento del know how, a contatto con un’azienda che ha elevato al massimo livello le tecniche di lavorazione artigianale del legno massello (che complementano quelle che noi a Tolentino abbia sviluppato sulla pelle). Oggi, dopo 5 anni, siamo nella seconda fase della vita di Ceccotti, che nel giro di qualche altro anno potrà ragionevolmente ambire ad entrare nel novero dei brand più grandi. È partito da un fatturato di poco più di 6 milioni e quest’anno stimiamo di arrivare a fatturarne 15. In generale, guardiamo con interesse in particolare al mondo dei contenitori e forse un giorno a quello delle cucine. Puntiamo a sbocchi compatibili con la storia e l’identità di Poltrona Frau per creare un brand globale che possa offrire ai clienti la più ampia gamma di servizi possibili in ambito domestico, pubblico e di viaggio.
di Vittoria Giusti