In un clima sicuramente meno disteso del passato, Parigi ha celebrato la settimana del décor che ha avuto come momento centrale la sessione invernale diMaison&Objet, di scena dal 22 al 26 gennaio al Parc des Expositions di Paris Nord Villepinte. I circa tremila espositori presenti in fiera, tra cui 270 italiani, hanno presentato le novità del settore arredo e decorazione a un pubblico comunque numeroso, che ha sfidato i timori della vigilia e qualche inevitabile contrattempo, a cominciare dalle code che si sono formate per i controlli di sicurezza agli ingressi.
In attesa dei dati ufficiali sull’affluenza, resta una sensazione moderatamente positiva sull’andamento di M&O, su cui pochi avrebbero probabilmente scommesso all’indomani degli attentati del 13 novembre. L’edizione appena conclusa è stata caratterizzata da diversi cambiamenti nella disposizione e distribuzione degli stand all’interno dei padiglioni, e le nuove posizioni hanno sollevato perplessità in alcuni degli espositori che abbiamo interpellato, oltre ad aver creato una certa confusione tra il pubblico specie nel padiglione 7 e 8. Rispetto all’Imm di Colonia, Maison&Objet è una fiera meno vincolata al comparto mobili ma certamente cruciale per intercettare le nuove tendenze e per lo spazio che viene dedicato al mondo decorativo e a tutto ciò che ruota attorno alla casa.
“Partecipiamo da 15 anni a M&O – racconta Giovanni Gervasoni, amministratore della Gervasoni 1882 di Udine, che fa parte di Italian Design Brands – e per la nostra tipologia di prodotto, la fiera di gennaio sta diventando sempre più importante: ormai si avvicina al Salone per numero di ordini raccolti, con la possibilità di conquistare sempre nuovi clienti”. Come sempre molto suggestivo il “fuori salone” Paris Déco Off, giunto alla settima edizione, che ha anticipato di un giorno l’inizio di Maison&Objet con un centinaio di showroom allestiti in varie zone della città. Nella Rive Gauche, per esempio, erano di scena i tessutai e gli showroom che hanno attratto maggiormente clienti e stampa sono stati quelli italiani; dalla lombarda Dedar che ha presentato classici di ispirazione sartoriale e novità nell’ambito degli ignifugo, alla veneziana Rubelli che ha trasformato in scrigno tessile lo spazio di Rue de l’Abbaye 11: le pareti erano rivestite con il tessuto floreale Rousseau e il pavimento ricoperto da un rivestimento stampato, creando una suggestiva dimensione tessile tridimensionale.