Storia, tradizione, cultura del cibo, tecnologia, ingegneria e innovazione: sono i valori che racchiude Casa Bertazzoni, nel nuovo showroom-museo dell’azienda emiliana, inaugurato a Guastalla.
Costruito attorno al concetto di Casa – inteso come luogo dove vengono studiati e progettati i prodotti Bertazzoni che vivranno poi nelle case di tutto il mondo – il nuovo showroom di 600 mq disegnato dall’architetto torinese Carlo Malerba è un percorso esperienziale, uno spazio unico, che parte dalle origini della cottura fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il percorso parte dalle cucine economiche a legna, commercializzate dalla fine del XIX secolo grazie all’intuizione di Francesco Bertazzoni, con i modelli realizzati artigianalmente. Segue un modello degli anni 30, sul quale è possibile vedere apposto il primo logo ‘La Germania’, è infatti in quegli anni che l’impresa inizia la commercializzazione del marchio, e uno degli anni ’50, i cui raffinati dettagli e colori riflettono il gusto tipico di quel periodo.
L’innovazione introdotta da Bertazzoni è qui raccontata attraverso immagini e testi relativi alle Serie Professional, Design, Master e Heritage del brand e nelle Serie Prima, Americana e Futura del marchio ‘Bertazzoni La Germania’.
La famiglia che si passa il testimone da sei generazioni, la capacità ingegneristica che consente di creare elettrodomestici performanti, la terra emiliana con la sua grande cultura culinaria e le eccellenze tecnologiche sono i pilastri solidi su cui si poggia il brand.
Piani cottura a gas e a induzione, forni a gas ed elettrici, cucine free-standing sono dotati delle tecnologie più recenti. Caratteristica di Bertazzoni è il colore: le cucine sono verniciate con lo stesso processo utilizzato dall’industria locale delle auto sportive di lusso.
All’interno dello showroom una finestra consente di entrare nel cuore dello stabilimento produttivo, ampliato recentemente: l’azienda utilizza tecniche di produzione avanzate, mutuate dall’industria automobilistica tra cui stoccaggio minimo, flussi veloci, tempi di realizzazione ridotti, che consentono di produrre circa 200mila pezzi all’anno.
Il percorso si chiude con un’area dedicata alla cucina attiva: uno spazio che ha l’obiettivo di far vivere i prodotti nel contesto per cui sono stati progettati.