Il mondo del progetto ha tardato il suo ingresso nell’universo degli Nft, che invece è stato accolto a braccia aperte da tempo da artisti, case d’asta, da brand del fashion. Pioniera in tal senso è Nemo Lighting, che grazie alla collaborazione con Luca Baldocchi di SodlabStudio ha debuttato in questo universo non tangibile presentando icone della sua collezione inserite all’interno di opere d’arte Nft visibili su Foundation, piattaforma specializzata nello sviluppo di opere d’arte digitali attraverso la blockchain.
“Nel nostro settore siamo ancora agli albori e allo studio di questa nuova possibilità – commenta Federico Palazzari, CEO di Nemo Lighting -. Io lo vedo come un nuovo veicolo di scambio. Prima di tutto, le aziende devono studiare il sistema e capire se potrebbe essere interessante o meno. Per noi è un inizio di percorso, è un’esplorazione volta a comprendere cosa siano gli Nft, e come potremmo sfruttare al meglio le loro potenzialità”
L’azienda è da sempre attenta ai cambiamenti e all’evoluzione nel mondo dell’arte, principalmente con l’attività svolta da Nemo Studio all’interno di musei, gallerie, istituzioni; vanta inoltre una collezione propria di opere d’arte, ed è per questo che l’esplorazione all’interno dell’arte visuale digitale è stata una scelta quasi logica e naturale.
“Abbiamo compreso che gli Nft sono un mezzo comunicativo nuovo, potentissimo, con dinamiche parallele al mondo fisico e attuale. Sono dei veicoli sicuri – continua Palazzari – di trasformazione di informazioni: attraverso un Nft, che io vedo come un contenitore, si possono scambiare dati con utenti, clienti, follower; e questi dati possono anche essere dei regali, delle promozioni, che veicolo esattamente come desidero io, attraverso un canale sicuro”.
La chiave di lettura adottata dall’azienda è interessante, perchè vede nella sicurezza della Blockchain e nella veicolazione di Nft un asset digitale equiparabile a un certificato di proprietà, che incorpora diritti di un disegno, di un render, di uno schizzo legato a un prodotto in collezione, in modo totalmente sicuro e controllato.
“Attraverso le prime due opere di Luca Baldocchi, con cui collaboriamo da tempo – conclude – stiamo intraprendendo un percorso che è solo all’inizio, è una ricerca, una esplorazione libera che ci condurrà verso strade ancora ignote. Ad oggi quel che è certo è che con quest’operazione abbiamo riscontrato un interesse inaspettato, da tutto il mondo, sia da parte di clienti che di artisti che desiderano collaborare con noi. Stiamo diventando sempre più una community, e non solo una azienda: facendo il nostro ingresso nel mondo degli Nft abbiamo raggiunto un pubblico molto più vasto rispetto alla nicchia legata al mondo del design a cui siamo abituati, e questo dato ha una estrema rilevanza. Vedremo quale sarà l’evoluzione della nostra ricerca, che ad oggi ci ha portato a comprendere che può esistere qualcosa di sicuro, personalizzato e personalizzabile, che incorpora un determinato valore e con un proprietario tracciabile”.