Una volta erano i magazzini per il commercio, come i docks a Londra, ma accanto ai binari della Stazione Centrale. Presto saranno la ‘Casa dell’architettura‘, uno dei più grandi centri di architettura sperimentale d’Europa. Il Fuorisalone ci ha mostrato cosa diventeranno con un assaggio di installazioni. ‘Dropcity‘ è il nome del progetto che si affaccia su via Sammartini: diecimila metri quadrati suddivisi in 28 tunnel che ospiteranno gallerie espositive, atelier di produzione, laboratori di falegnameria, robotica e prototipia avanzata. Non solo. Un’area di metratura importante sarà dedicata alla ricerca, alla didattica e a spazi ufficio destinati ai professionisti del settore, ad esempio architetti che arrivano dall’estero e hanno bisogno di avere un ufficio temporaneo. Saranno realizzate anche una materioteca per materiali sostenibili e una biblioteca pubblica, aperta al quartiere, incentrata su tematiche di architettura e di design.
Il progetto ideato dall’architetto Andrea Caputo sarà ultimato entro un paio d’anni grazie a un investimento complessivo di 16 milioni di euro da parte di Nhood, la società immobiliare che sta curando anche il nuovo grande progetto di restyling del vicino piazzale e Loreto. Il piano cambierà decisamente il volto dell’area intorno alla principale stazione milanese. L’architetto Caputo spiega che “Dropcity è un progetto che nasce dal basso per accogliere le esigenze dei giovani architetti, i quali per esercitare la professione hanno bisogno di spazi adeguati. Luoghi che offrano un programma di servizi integrati e ambito ideale per il dibattito architettonico”.
Il CEO di Nhood Services Italy Marco Balducci, infine, è convinto che “con Dropcity ridaremo vita a un luogo abbandonato per farne un grande polo dell’architettura e del design di riferimento; un attrattore per tutti i giovani architetti e designer che vogliono investire sul futuro”. Davanti ai tunnel ci sarà un grande giardino che ospiterà punti di ristoro e food.