Un nuovo piano industriale per il gruppo gestito dalla famiglia Moltrasio, investimenti in innovazione tecnologica e nell’innalzamento di gamma della propria offerta di tessile casa, il prosieguo di un percorso di sostenibilità iniziato in tempi ‘non sospetti’ – gli anni 70 – quando pionieristicamente la società decise di integrare ai propri stabilimenti l’impianto di depurazione. Questi i punti chiave del nuovo corso del Gruppo Gabel.
“La nostra è un’industria manifatturiera – afferma con orgoglio Michele Moltrasio presidente e AD del gruppo che gestisce insieme ai fratelli Massimo, responsabile ufficio Stile e Prodotto, e Francesca, che si occupa della Comunicazione e del Marketing Digitale – Ciò che ci distingue è il fatto di produrre tutto internamente. Per questo motivo mi piace definirmi ‘industriale’ e non ‘imprenditore’”.
Forte di queste premesse, il Gruppo Gabel che comprende i marchi Gabel1957, Somma1867, Vallesusa e Pretti, aveva chiuso il 2019 e avviato i primi due mesi del 2020 in accelerazione sugli ordini. Poi è arrivato il Covid e con esso il lockdown e l’arresto temporaneo della produzione con la chiusura dei 40 negozi di proprietà sul territorio nazionale (a cui si aggiungono numerosi corner dedicati) e dei clienti retail. Ma il gruppo non si è fatto scoraggiare e ha portato avanti quanto pianificato, addirittura velocizzando i processi e riducendo così le perdite previste dal 38% al 25%: dalla rivoluzione ‘phygital’ che sta investendo la sua rete retail all’acquisizione di certificazioni internazionali sia per l’utilizzo di materiali biologici nei prodotti (GOTS) sia per la sostenibilità degli stabilimenti produttivi (STeP) verso l’ambiente verso i lavoratori. “Abbiamo firmato un codice etico che tutti i dipendenti sono tenuti a rispettare nell’interesse comune”, specifica Moltrasio. Una visione che il gruppo comunica attraverso uno storytelling digitale e non solo: “per noi l’azienda è come una famiglia, è sostenibile sin dagli esordi. Negli anni 80 acquistammo una centrale idroelettrica per produrre energia in modo pulito, oggi acquistiamo energia da fonti rinnovabili per tutti i negozi e gli stabilimenti nonostante i maggiori costi. Siamo sostenibili per vocazione”.
Il Gruppo Gabel, con i suoi 52,4 milioni di euro di fatturato, dà lavoro a 350 persone e vende soprattutto sul mercato domestico. L’export, che rappresenta in media il 10% sul totale, vede come mercati principali Stati Uniti, Far East, con Cina, Corea e Giappone in primis, e Medio Oriente. L’Europa dà qualche segno di difficoltà ma è un mercato sul quale il gruppo intende puntare in futuro. “In Europa c’è stato un ‘downgrading’ importante dei consumi, è arrivato un prodotto di prezzo e qualità molto bassi che ha impattato in modo importante sui consumi – spiega l’AD – Ai nostri concorrenti storici, Zucchi e Caleffi, si sono aggiunti in anni più recenti le multinazionali come Ikea, Zara, H&M, Mango, Maisons Du Monde e Leroy Merlin. Realtà da decine o centinaia di miliardi di fatturato che solo ultimamente hanno integrato il tessile casa alle proprie proposte e aggredito il mercato con la loro forza d’urto. Per questo motivo pensiamo a un intervento diretto, aprendo punti vendita per intercettare quei consumatori che ricercano un’offerta più compatibile con la nostra”.
Sul fronte retail, il gruppo sta inaugurando nuovi negozi sul territorio nazionale che andranno ad aggiungersi ai suoi 40 punti vendita diretti già esistenti in Italia e in fase di rinnovamento secondo un nuovo concept ‘phygital’ che mira a integrare la velocità e l’ampia disponibilità di prodotto dei servizi digitali all’esperienza fisica, tattile e visiva, del punto vendita brick&mortar. Perfetta fusione dei due mondi la figura del Personal Shopper in-store collegato virtualmente con il cliente per spiegare le collezioni e guidarlo nell’acquisto. “I negozi dovranno essere in grado di raccontare la storicità e le peculiarità dei diversi brand del gruppo – prosegue Moltrasio – I 150 anni di Somma1867, nostro brand di gamma più alta, i 70 di Gabel e i 60 di Vallesusa e Pretti, la qualità del vero made in Italy”.
Lo sviluppo digitale ha coinvolto anche l’e-commerce che il gruppo ha strutturato in tre distinti siti internet: uno istituzionale dedicato al gruppo, uno che riunisce Gabel1957, Vallesusa e Pretti e un terzo solo con Somma1867. La finestra di shop online è però ‘congiunta’ e permetterà di passare da un sito all’altro raccogliendo gli acquisti nello stesso carrello.
Se il core business del gruppo è il residenziale, il contract è in fase di sviluppo dopo il lancio al Salone del Mobile 2019 della prima collezione bespoke ‘La Suite’ di Somma1867 pensata per l’hotellerie, la nautica di alta gamma, le spa ma anche le residenze private. “La sospensione delle fiere internazionali rende più difficile spiegare le caratteristiche dei nostri filati – conclude Moltrasio – la morbidezza, la lavorazione, la qualità. Per questo motivo il canale estero è quello che ha sofferto di più in questo periodo. Non appena il Covid sarà sconfitto e si potrà tornare a incontrarsi e a viaggiare la nostra crescita registrerà una forte accelerazione”.