Sobria, urbana, elegante e discreta. Meridiani, con le sue collezioni lifestyle, cresce e continua a investire. Nasce nel 1996 e nel 2016 entra in Italian Design Brands, seconda acquisizione del gruppo dopo Gervasoni. Da quel momento affronta una ulteriore accelerazione che, a ben guardare, trova la sua ragion d’essere non soltanto nell’essere parte di un polo industriale, con tutte le possibili sinergie del caso, ma anche e soprattutto nella “coerenza” che ha mantenuto con se stessa e con il suo passato. Lo spiega Antonella de Martino, CEO di Meridiani dal 2021, la cui regia ha puntato fortemente sul rispetto dell’identità del brand, e che oggi anticipa un importante debutto: quello del brand al numero 38 di via Manzoni a Milano. Un flagship store che vedrà la luce in concomitanza con la prossima edizione del Salone del Mobile e che porta su piazza le collezioni del brand, fino ad oggi presentate nella discrezione di un elegante spazio borghese, lo showroom di corso Venezia. Un passaggio importante che coincide con la volontà di crescere ulteriormente, ma anche di essere sempre più ‘vicina’ al consumatore.
Intanto qualche numero: il 2021 è stato archiviato con un giro d’affari di 24,9 milioni di euro e con un Ebitda margin del 14%. “La stima relativa all’anno in corso – spiega de Martino – indica una chiusura con un nuovo record di fatturato e crescita a doppia cifra rispetto al 2021, accompagnato da un miglioramento della marginalità di qualche punto percentuale nonostante gli aumenti delle materie prime e dei costi produttivi che hanno interessato anche il nostro settore”. Uno sviluppo costante nel tempo che, dal 2016 al 2021, si traduce in un tasso annuo composito di crescita (Cagr, ndr) pari al 10% circa.
E se le condizioni macroeconomiche che si sono fatte sentire nei mesi recenti, e che si ritrovano nelle prospettive del settore, indicano un rallentamento, per Meridiani l’andamento si mantiene costante, confida il CEO, che indica come “obiettivo principale” del piano strategico “la crescita della visibilità del marchio attraverso quanti più punti fisici possibili e, dunque, la ‘ricaduta’ sul mercato di quello che già facciamo vivere nel digitale”. Un ‘ritorno all’analogico’, in un certo senso, con le nuove competenze acquisite. Un trend in atto, rispetto al quale “Meridiani è precursore, perché ancora prima del Covid – ricorda – abbiamo implementato una strategia digitale molto forte con un configuratore tridimensionale. Vogliamo fare vivere sempre la relazione tra il digitale, lasciando al cliente la libertà di scegliere quello che desidera (ci sono divani configurabili in 2,5 milioni di versioni tra finiture, componenti, materiali), e il fisico all’interno dei nostri spazi”.
Spazi rispetto ai quali c’è dunque un importante piano di crescita e aperture. Dopo Milano, sono previsti “sviluppi nella zona Apac, anche grazie al supporto della filiale di Gruppo già esistente in Cina, e negli Usa. Verranno inaugurati corner o spazi espositivi più importanti. Tutto insieme a IDB. Meridiani è storicamente la prima azienda del gruppo ad atterrare fisicamente nei nuovi mercati, probabilmente perché siamo il brand più completo in relazione all’offerta” sottolinea de Martino. Di recente costituzione anche IDB USA che, oltre a supportare le aziende del Gruppo a spingere il mercato nord e centroamericano, potrebbe portare in futuro, al momento è solo un auspicio, alla “apertura di un punto vendita Meridiani a New York”. A questi mercati si aggiunge ovviamente “il Medio Oriente, dove siamo presenti da molto tempo, e l’India che sta crescendo in maniera decisiva”, oltre a Corea e Indonesia.
Per il futuro prossimo? “Puntiamo a qualche punto in più in termini di fatturato e di margine. Nell’ambito del piano triennale al 2025 – anticipa ancora de Martino – vediamo una media costante di crescita in linea con le attese di mercato che parlano di un 6-7% annuo, e speriamo di arrivare alla fine del 2025 a un margine che guarda al 20%. Lavoriamo per questo obiettivo”. Ma intanto un passo fondamentale attende l’intero gruppo di cui Meridiani fa parte. IDB ha annunciato infatti la volontà di approdare alla Borsa. Il condizionale è doveroso in questi casi, ma joint global coordinator e joint bookrunner e sponsor sono già stati incaricati e “il primo effetto lo abbiamo già avuto: una maggiore visibilità, con la possibilità di incontrare investitori offrendo garanzia di autorevolezza. Già l’ingresso in IDB aveva impresso una accelerazione da questo punto di vista” evidenzia il CEO, che non mostra affatto preoccupazione per il passo: “abbiamo in questi 12 mesi fatto tutto ciò che era necessario, tutti i compiti a casa. Siamo pronti” assicura e tiene ad aggiungere: “Meridiani è una bella storia, che vivo tutti i giorni, della quale sono fiera di fare parte, cresciuta nel tempo e alla quale mi sento molto legata”.