Business e cultura del mondo litico ritroveranno la loro casa, dal 25 al 28 settembre prossimi a Verona, durante la 54ª edizione di Marmomac.
Mercato più lento e B2B più forte
“La fiera rappresenta una filiera che nel 2018 ha realizzato a livello globale oltre 18 miliardi di interscambi e vede l’industria italiana ai primi posti per il valore aggiunto della produzione che ha superato l’anno scorso i 4 miliardi di euro, per il 73% realizzati grazie all’export. L’anno appena trascorso ha rappresentato, dopo sette di crescita ininterrotta, una fase di leggero stallo a livello mondiale (-2% circa sul totale degli interscambi internazionali). Si tratta di una battuta d’arresto congiunturale. Il mercato lapideo è ciclico, legato strettamente a quello delle costruzioni. Il nostro obiettivo è sempre quello di fornire strumenti adeguati per supportare lo sviluppo del business delle aziende nostre clienti”. Così ha aperto stamane la conferenza stampa di presentazione della fiera del marmo e delle pietre naturali, Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.
Con l’obiettivo di essere uno strumento di business sempre più efficace, durante l’edizione del prossimo autunno gli incontri b2b sono stati ulteriormente focalizzati su tre aree (lusso/lastre/tools), rivolte ognuna a target specifici (architetti/distributori/marmisti e installatori) da paesi come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Russia, Cina, Sudafrica, Australia, Germania, Mozambico, Turchia e Iran.
Asset in via di rafforzamento
Il supporto alla manifestazione verrà inoltre rafforzato dalle linee strategiche del nuovo piano industriale dell’ente espositivo al 2022, come confermato da Maurizio Danese, presidente Veronafiere: “Sono 105 i milioni di euro di investimento previsti nel triennio su tre asset di sviluppo principali che riguardano il miglioramento e la rigenerazione delle infrastrutture del quartiere espositivo a Verona, per renderlo tra i più moderni e accoglienti d’Europa; il lancio di nuovi prodotti e lo sviluppo a livello internazionale, ampliando la nostra presenza all’estero – oggi siamo già presenti negli Stati Uniti e in Brasile con rassegne dedicate al comparto lapideo e guardiamo con molto interesse all’Asia, Cina in primis -, e il potenziamento dei servizi a valore aggiunto, sia digitali, che nel campo degli allestimenti e della ristorazione”.
Padiglione 1, sempre una scoperta
Fondamentali per la crescita trade della fiera sono poi gli aspetti di innovazione, design e formazione che trovano una rappresentazione d’eccellenza al padiglione 1, The Italian Stone Theatre, spazio che ospita la punta avanzata della ricerca e della sperimentazione delle tecnologie italiane per le pietre naturali. Il tema portante del padiglione, per l’edizione 2019, è Naturality, ossia la naturalità della pietra nel suo aspetto più puro che ne valorizza l’unicità e la geodiversità. Confermati anche l’allestimento Brand&Stone 2.0 e i Percorsi d’Arte.
Il tema dell’hortus conclusus trova spazio in Lithic Garden, con l’elaborazione di cinque spazi che offrono una vista in sezione dell’interno di un giardino di pietra, mentre l’esposizione Natural Things indagherà la riscoperta del rapporto tra uomo e natura attraverso otto progetti alla scala dell’oggetto.
Una rete di imprese per comunicare
Un’idea, quella della naturalità, rafforzata da Marmomac anche con l’adesione a PNA (Pietra Naturale Autentica) la rete di imprese – al momento le aziende aderenti sono una cinquantina guidate dal presidente Stefano Ghirardi – aperta alla partecipazione di tutti coloro i quali svolgono attività imprenditoriale nell’ambito della filiera tecno-marmifera nazionale con l’obiettivo di attivare e sostenere una forte di comunicazione a supporto dei prodotti lapidei autenticamente naturali.