Leggere la storia dell’architettura attraverso le trasformazioni estetiche, economiche e sociali che ha contribuito a generare, soprattutto nelle città: è questo il cuore di 100 anni di architettura: 1923-2023, titolo del programma di iniziative promosse da adesso fino a dicembre dall’Ordine degli Architetti PPC di Milano e dalla sua Fondazione, per celebrare l’anniversario della legge n. 1395 del 24 giugno del 1923, che ha regolamentato in Italia le professioni di architetto e ingegnere.

All’interno di un ricco calendario di eventi scandito nell’arco di otto mesi, il progetto è l’occasione per esplorare decennio dopo decennio, dall’inizio del Novecento a oggi, un secolo di storia di Milano e, per esteso, dell’Italia, attraverso conferenze, seminari, mostre fotografiche, oltre che tramite la raccolta di racconti e materiali di archivio rari selezionati in collaborazione con i consiglieri dell’Ordine, portatori attivi e custodi dei grandi temi legati alla professione. Il carnet di eventi è impreziosito da una rassegna di cinema e architettura, realizzata con Cineteca Milano, dalla riscoperta di libri e riviste d’epoca di proprietà della Biblioteca dell’Ordine, e da una serie di itinerari di architettura alla scoperta del capoluogo lombardo. Per il progetto grafico, inoltre, sono state appositamente realizzate una serie di raffinate illustrazioni allegoriche frutto di un esperimento visivo che impiega un programma di intelligenza artificiale: uno strumento ad altissimo potenziale creativo e tecnologico che spalanca nuove prospettive per i professionisti del futuro.

Da un numero esiguo di architetti iniziali – 48 nel 1928 – con una netta prevalenza del genere maschile, l’Ordine lombardo conta oggi più di 13100 iscritti, con maggiore presenza femminile tra le fasce più giovani: dei 2.344 architetti under 35, 1.389 sono infatti donne, e 955 uomini. “Riflettere sulla nascita degli Ordini è un’occasione per parlare del nostro mestiere e registrarne l’evoluzione nel corso del tempo”, sottolinea Maurizio Carones, vicepresidente Fondazione Ordine Architetti di Milano. “Con 100 anni di architettura: 1923-2023 l’intento è proprio quello di mettere a fuoco i mutamenti del ruolo e dell’esercizio della professione, le questioni inerenti il suo riconoscimento, la sua organizzazione e la sua tutela: tutti aspetti che saranno messi in relazione con i percorsi dei progettisti milanesi, con le metamorfosi di Milano e del suo territorio, oltre che con il dibattito nazionale e internazionale sull’architettura e sulla città intesa come laboratorio e incubatore di cultura e innovazione”.

Dopo i primi due incontri di maggio, dedicati agli anni Venti e Trenta del secolo scorso e al tema dei rapporti fra architettura e potere nella fase del fascismo, la rassegna – che ha come epicentro la sede dell’Ordine in via Solferino a Milano – prosegue a giugno, il 15, con la puntata sugli anni Quaranta e il ruolo degli architetti nel periodo della guerra e della ricostruzione, e il 29 con un seminario su management, stili, prodotto e le visioni estetiche nella Milano degli anni Cinquanta. Il 6 luglio si parlerà delle connessioni fra progetto e miracolo economico e il 28 settembre lo spunto sarà legato alla lunga stagione dei conflitti, mentre a ottobre i due appuntamenti in agenda riguarderanno gli anni Ottanta (il giorno 12) e le trasformazioni urbanistiche del decennio Novanta (26 ottobre). Chiudono la rassegna l’incontro sulle “global cities” e la metropoli verticale che hanno caratterizzato l’inizio del nuovo Millennio (9 novembre), e l’evento finale (30 novembre) imperniato sulle prospettive e le sfide dell’architettura contemporanea, che si rivolge al futuro con uno sguardo sempre più sperimentale, sostenibile e inclusivo.
