Un settore di nicchia sta adottando la propulsione elettrica come nuovo status. La sfida dei creativi si gioca sulle forme della sostenibilità. Proteggere l’ecosistema marino e i naviganti dal frastuono è la missione.
Quando si parla di mobilità elettrica il pensiero corre veloce all’industria automobilistica, agli scooter, ai monopattini; ed è così che invece, quasi nel silenzio, un settore di nicchia come la nautica sta adottando la propulsione elettrica come il nuovo status del lusso privato. Green e di design, perché la nuova sfida dei creativi si gioca sulle forme della sostenibilità.
La missione è proteggere l’ecosistema marino dall’inquinamento e i naviganti dal frastuono, dalle vibrazioni e dai miasmi dei tubi di scarico. Anche questo è lusso. Spopolano così tavole da surf, piccole barche, gommoni, yacht, bolidi off shore, imbarcazioni turistiche, taxi boat e perfino velieri e traghetti rigorosamente a batteria. Con tutto quello che ciò comporta in termini di innovazione tecnologica e progettuale: una per tutte, il “volo sull’acqua” grazie ai “foils”.
SIMA, INCENTIVI PER SVILUPPARE IL SETTORE. SARA’ VOLANO PER TURISMO
Che il settore stia andando a gonfie vele, intanto, lo confermano i dati. Research and Markets nel suo ultimo rapporto di 2022 stima che il mercato, oggi di appena 5 milioni di dollari, schizzerà a 10,15 miliardi entro il 2027. A pesare, ovviamente, è stata la pandemia con un lockdown che ha ostacolato la crescita del mercato delle barche e delle navi elettriche a causa della chiusura degli impianti di produzione e delle restrizioni commerciali imposte in tutto il mondo. Ma ad ulteriore conferma delle necessità, oltre che della volontà di andare in questa direzione, va letta anche la richiesta della Società Italiana di medicina ambientale (Sima) indirizzata al ministro del Turismo Massimo Garavaglia di prevedere, nel Piano nazionale, incentivi per la filiera della nautica elettrica che contribuirà ad un importante incremento di attrattività del turismo italiano nel mondo.
La rivoluzione green della nautica, però, si concentra soprattutto sul design, i materiali e le rifiniture di extralusso. Basta guardare lo yatch elettrico 60 Sunreef Power Eco del campione di Formula Uno Fernando Alonso, personalizzato con barbecue, water toys e mega impianto stereo. Prodotto a Danzica nei cantieri fondati dal pioniere dei catamarani a motore Francis Lapp, è alimentato da una batteria da 250 kWh e spinto da due motori da 180 kW. Quasi 70 metri quadrati di pannelli solari contribuiscono a mantenere la carica delle batterie anche durante la navigazione tra Costa Azzurra, Corsica e Sardegna. In mare aperto un gruppo elettrogeno garantirà l’energia necessaria per le rotte più lunghe. Ma anche le eliche possono generare energia quando i velieri sfruttano a pieno la forza del vento, come dimostra il varo a Fano del filante Baltic 142 Canova del cantiere finlandese Baltic Yacht, un 43,3 metri monoalbero spinto da un motore elettrico da 420 kW. Progettato da Far Design Yacht e disegnato dall’architetto Lucio Micheletti è in grado di idro-generare 20 kW dalla stessa elica quando non è utilizzata per la propulsione. Lo stesso principio, su scala minore, è adottato dal catamarano Ocean Explorer 72 della finlandese Ocean Quality System (OQS), della tedesca Torqeedo, dominus dei motori nautici elettrici di piccole e medie potenze.
LA TESLA DEI MARI
E se andiamo alla produzione di serie troviamo già anche una ‘Tesla dei mari’. Anzi, due. La prima si chiama Silent Yacht. Nata dall’intuizione di una coppia austriaca, Heike e Michael Köhler, che hanno realizzato il primo prototipo elettrico alimentato ad energia solare nel 2014. Oggi c’è una gamma di sette catamarani elettrici transoceanici: dal 60 piedi con 4 cabine, fino al 112 piedi Silent 112 a 4 ponti da oltre 7 milioni di euro, progettato dal designer italo-danese Marco Casali. L’altra si chiama Candela Boats ed è la giovane azienda svedese che per prima ha applicato alla nautica da diporto elettrica le appendici aerodinamiche (foils) viste in Coppa America che consentono all’imbarcazione di ‘spiccare il volo’ sul pelo dell’acqua. Con minori consumi, nessun inquinamento, nessun rumore, nessuna scia. Perfetta per solcare laghi e fiumi del nord, ma non solo. Anche i canali delle città d’acqua. Quelli di Venezia, per esempio, dove il sindaco Luigi Brugnaro promette sostenibilità, ma ignora le proteste di molti comitati. E nella città lagunare continuano a navigare i ‘vaporetti’ e i taxi acquei a motore termico, mentre le barche elettriche sono addirittura vietate.
ALL’ESTERO INTERE FLOTTE DI TRASPORTO PUBBLICO CONVERTITE GREEN
Tutt’altra sensibilità all’estero: città come Berlino, Amsterdam, Rotterdam e perfino Mosca, Bangkok o Cochin nello stato indiano del Kerala stanno convertendo le intere flotte di trasporto pubblico sull’acqua. Una versione shuttle da 30 posti, il Candela p-12, entrerà infatti in servizio a Stoccolma nel 2023, trasportando pendolari alla velocità di 30 nodi. In versione motoscafo a 5 posti, il Candela 7 naviga già anche in Italia. A Chicago sono comparsi i primi scafi green turistici sul River e sulle acque del lago Michigan. Due battelli elettrici equipaggiati con tecnologia ABB sono entrati in nella flotta turistica di Maid of the Mist, alle cascate del Niagara. Tutti i fiordi norvegesi saranno riservati a traghetti elettrici dal 2026: gli Ampere dell’armatore Fjord1, e i finlandesi Wärtsilä di Boreal Sjö. In Danimarca arrivano gli Ellen da 198 posti; a Wellington, in Nuova Zelanda, gli Ika Rere da 132 posti, entrambi motorizzati dalla danese Danfoss. A Parigi stanno entrando in servizio i ‘Seabubbles’, taxi volanti elettrici a forma di capsula, sempre dotati di foils, ideati dal velista Alain Thébault, collaboratore del mitico navigatore Éric Tabarly. Dopo quattro anni di prove e sperimentazioni l’imprenditore ha annunciato la produzione dei primi cinquanta esemplari a 4 posti. Percorreranno la Senna, dove già navigano i battelli turistici elettrici SunWave S4 dell’operatore Green River.
DAI TAXI AI SURF, LE TAVOLE A BATTERIA CONQUISTANO IL MERCATO
Dai taxi ai surf, perché il panorama del diporto elettrico su acqua è sempre più vario. Nonostante prezzi che arrivano fino a 15 mila euro, le tavole a batteria stanno conquistando il mercato dei water toys. Questi monopattini del mare possono sfrecciare anche a 30 nodi, comandati da un acceleratore portatile. I produttori sono decine. La svedese Awake Direct Drive, 11 kW di potenza nel motore, è stata premiata con il Red Dot Award 2020. Stesso premio, ma al primo posto assoluto, per le tavole elettriche volanti australiane Fliteboard che raggiungono prestazioni analoghe, ma con potenze molto inferiori, decollando sui loro motori sottomarini integrati a mini foils. Il Gruppo Volkswagen ha addirittura fondato un’azienda che ha battezzato Aerofoils per sviluppare surf volanti elettrici a marchio Audi. E li pubblicizza il presidente del gruppo Herbert Diess, cavalcandoli di persona, Ma mai il futuro si legge come nel Deepseaker, tender-sommergibile italiano da 1,5 milioni di euro in grado di volare a 23 nodi sull’acqua con i foils, ma anche immergersi fino a 50 metri di profondità, permettendo così ai multi milionari di sfuggire agli agguati dei “pirati“.
ANCHE L’ITALIA SI MUOVE
Anche l’Italia si muove. Nei motori elettrici medio-grandi la gallaratese Transfluid, dopo l’acquisto dell’olandese Bellmarine e l’accordo con il marchio nautico Bavaria, è ormai un attore internazionale. A Ravenna è nata Mitek, con il suo motore elettrico entro-fuori bordo Revolve. Equipaggia il motoscafo elettrico tutto italiano ‘Giulietta’ del cantiere Mondino Nautica. Che, sempre elettrico, produce anche il cabinato d’altura Opera Prima Mare 37.
Dai cantieri Boschetto di Cesenatico sono uscite le due imbarcazioni elettriche da cerimonia di 14 metri in vetroresina rivestite da decorazioni e legno di mogano, ordinate dal padre padrone dell’Uzbekistan Shavkat Miromonovich Mirziyoyev. Le utilizzerà per ospitare i leader del prossimo G20 in una gita sul suo lago privato.
E a Venezia Huracan Power di Franco Moro produce una gamma di motori elettrici e sistemi ibridi per e-tender di lusso con potenze comprese fra 15 e 40 kW. Uno di questi equipaggia il taxi ibrido veneziano ‘Amore’ utilizzato da George Clooney il giorno delle nozze.
La riminese Anvera Elab firma il bolide offshore elettrico motorizzato Tecno Elettra che, pilotato dal campione mondiale Luca Ferretti Ferrari, ha toccato il record di 54 nodi alla E-regatta internazionale di Venezia.
Dall’eccellenza delle prestazioni, all’eccellenza dello stile per parlare di una delle più ammirate barche nella categoria Made in Italy. E’ il runabout da 7,65 metri ‘Ernest’“, prima di una serie d’imbarcazioni full electric realizzate dal blasonato cantiere Ernesto Riva. E’ un’opera d’arte nautica firmata da Mani Frers, figlio di Germán Frers, progettista del Moro di Venezia. Ernesto è stata sviluppata da E-Concept, il centro ricerche del cantiere, ed è stata costruita in legno certificato e altri materiali rinnovabili e riciclabili.
La scelta ambientalista del cantiere è poi stata ribadita con ‘Elettra’, una ‘vaporina’ che richiama l’imbarcazione tipica della grande borghesia e dell’aristocrazia di inizio ‘900. Come Silent Yacht, Sunreef Yacht e The Maid of the Mist Ernesto è stato tra i vincitori del premio Gussies International Electric Boat Gustave Trouvé Awards nel 2021. Restando ai classici dall’allure vintage non si può non citare la ‘Corvetta di Portofino’ che rinasce elettrica. L’iconica barca della località ligure navigherà a emissioni zero grazie allo storico cantiere Giorgio Mussini e al motore di E4Boat, una rete d’impresa che lega Terzago Robotics, 4E Consulting e Selene Shipyards. Corvetta 24 è un day cruiser pensato per famiglie, mini escursioni, turismo lento al mare e al lago e ideale per gli operatori delle aree protette.