Anche per il legno l’obiettivo, come per il gas, è diventare autonomi. Lo certifica Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, sottolineando il forte rischio che corre la filiera italiana in termini di competitività, per le note ragioni di attualità geopolitica ed economica. Il punto di partenza non è negativo. Anzi. Il fatturato alla produzione raggiunge nel 2021 i 49,3 miliardi di euro, in aumento del 25,5% sul 2020 (+14% sul 2019), pari a circa 6 miliardi in più di fatturato e a un saldo commerciale di 8,2 miliardi. A sostenere questi numeri l’export che rappresenta il 37% del fatturato totale per oltre 18 miliardi di euro, (+20,6% sul 2020 e +7,3% sul 2019).
La buona notizia è che il mercato italiano viaggia con il vento in poppa e sfiora i 31 miliardi di euro (+28,7% sul 2020, +18,4% sul 2019). I bonus edilizi indubbiamente contribuiscono alla performance, trainando tutti i comparti dell’arredo e del legno legati al settore residenziale.
“All’inizio dell’anno la speranza era di tornare a una situazione di maggiore normalità e di rallentamento dei prezzi. Purtroppo la crisi in Ucraina ha peggiorato lo scenario, portando a ulteriori aumenti delle materie prime e a una grave carenza di legno, che proviene in gran parte proprio dai territori interessati direttamente o indirettamente dal conflitto, per un valore complessivo che supera i 200 milioni di euro all’anno” evidenzia Feltrin ricordando che con l’ultimo pacchetto di sanzioni europee verso la Russia è vietato acquistare, importare o trasferire nell’Unione, direttamente o indirettamente, se sono originari della Russia o sono esportati dalla Russia, “legno, carbone di legna e lavori di legno”.
Ecco perché, insiste Feltrin, è arrivato il momento di “diventare più autonomi mettendo da subito in atto le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Strategia forestale nazionale basata su una gestione rispettosa dell’ambiente, sullo sviluppo della filiera italiana del bosco e delle nostre segherie“.