Nell’ultimo decennio il design storico dell’illuminazione ha registrato una crescita lenta ma costante proseguita anche durante la pandemia. Non è il record più alto a dare il senso dell’apprezzamento dell’artista, ma una domanda sempre in aumento.
Non è solo una questione di luce. Le lampade sono elementi importanti nella progettazione di un interno. Da terra, da scrivania, le appliques o i vistosi lampadari a sospensione sono elementi importanti dell’arredo che affascinano i collezionisti di design per la loro estetica, funzionalità ma anche per la storia che raccontano, quella dei grandi designer che li realizzarono. Il loro lavoro è stato celebrato nei musei più prestigiosi e sostenuto per decenni da mercanti rispettati a livello internazionale.
I DESIGNER PIÙ CELEBRATI
Quali tra i designer che si sono concentrati in modo quasi esclusivo sull’illuminazione incontrano le preferenze dei collezionisti? Senza dubbio i maestri più innovativi che fiorirono in Europa nel ‘900 e durante il boom del design italiano nel dopoguerra. I loro pezzi più iconici sono celebrati nei cataloghi delle aste di design e continuano ad essere tra i collectible più richiesti dal collezionismo europeo e americano. Se gli americani comprano soprattutto oggetti di grande qualità, Venini e Fontana Arte, gli europei, tedeschi e francesi, cercano le lampade più intellettuali, come quelle realizzate da Gino Sarfatti ed Ettore Sottsass. In tempi più recenti anche i collezionisti asiatici, in particolare una generazione più giovane che ama il cross collecting e lo esprime con un delicato equilibrio tra storico e contemporaneo, si sta affacciando al design storico. Se questa tendenza dovesse concretizzarsi, avrebbe un riflesso positivo sui prezzi ma allo stesso tempo “poter accedere a pezzi originali e a tiratura limitata, potrebbe diventare ancora più complicato” come precisa Piermaria Scagliola, direttore del dipartimento Design di Cambi Casa d’Aste. La rarità, lo stato di conservazione e, a volte, ma non sempre, la qualità esecutiva sono elementi fondamentali, nell’illuminazione viene premiato anche il progetto, perché è rappresentativo sia dal punto di vista estetico che tecnico dell’epoca che l’ha prodotto, sia perché emblematico delle tendenze più innovative della ricerca. Nei cataloghi delle principali case d’aste nazionali e internazionali trovano spazio le opere dei designer italiani più famosi, Carlo Mollino, Gino Sarfatti con il suo linguaggio modernista che a partire dal 1939 con Arteluce e fino ai primi anni ’70, complice anche una forte spinta innovativa, realizzò più di 650 progetti di illuminazione, lampade pendenti, lampadari, applique e altri apparecchi di illuminazione organizzandone la produzione e la distribuzione nei principali mercati internazionali. Altri maestri della luce come Gio Ponti, Pietro Chiesa, Fontana Arte con Max Ingrand, Stilnovo, BBPR, che con i loro progetti hanno caratterizzato più in particolare il periodo dagli anni ‘30 agli anni ‘60, senza dimenticare Ettore Sottsass, che si è anche tuffato nel lighting design, creando alcune spettacolari opere d’arte in collaborazione con Arredoluce fondata nel 1947 da un altro importante designer della luce Angelo Lelii, oggi uno dei nomi più importanti del mercato che ha dedicato tutta la sua carriera al lighting design realizzando lampade dalle linee pulite e funzionali che hanno scritto un pezzo di storia del design italiano.
LA PAROLA AGLI ESPERTI
“Il mercato – dichiara Sonja Ganne chairwoman Design di Christie’s a Parigi – è cresciuto costantemente e organicamente nell’ultimo decennio, anche se è difficile da individuare un divario di prezzo per modelli specifici che variano in relazione ai diversi designer, tuttavia è significativo come il mercato abbia lentamente apprezzato questi designer e la loro importanza nel corso degli anni. Solo un decennio fa, uno dei più importanti lighting designer italiani come Angelo Lelii era una figura poco nota; il suo nome era spesso scritto male e il suo lavoro per lo più inesplorato; ora di Arredoluce il mercato può contare su offerte regolari e un catalogo ragionato che dà una struttura e una panoramica di ciò che ha prodotto durante la sua vita. Rispetto al 2010 i prezzi sono decisamente diversi”. Il design più famoso di Lelii è la lampada da terra Modello 12128 esposta per la prima volta alla Triennale di Milano del 1947. Chiamata semplicemente ‘Triennale’, la lampada, ampiamente imitata, è diventata un’icona del design dell’illuminazione degli anni ‘50. Il prezzo record di Lelii è stato segnato da un altro oggetto ‘luminoso’, una plafoniera, modello n. 12776, appartenuta a una collezione privata americana, venduta da Phillips a New York in un’asta diurna nel dicembre 2018 al prezzo di 112.500 dollari. Di questa vendita sorprende maggiormente la stima pre-asta decisamente bassa e compresa tra 12.000 e 18.000 dollari.
Per Piermaria Scagliola, di Cambi, l’evoluzione del design dell’illuminazione nel complesso ha evidenziato una crescita lenta ma costante, senza scossoni, nonostante la pandemia. Ci sono logiche cicliche anche per i singoli pezzi che, magari, risultano come una novità per qualche tempo per poi assestarsi su prezzi di mercato. L’esperto di Cambi sottolinea che attualmente alcuni designer di valore riscontrano una contrazione dei prezzi che vanno spiegati come cicli in continuo mutamento. “L’interesse per i pezzi di Fontana Arte – precisa Scagliola – era calato per poi riprendersi mentre attualmente Sarfatti ed Arteluce non sono ricercati dai collezionisti con la stessa foga degli anni scorsi e questo permette di comprare pezzi interessanti a prezzi ottimi”. Questo è un discorso generale, bisogna poi fare un distinguo per le opere che hanno alle spalle una storia o una tiratura eccezionale: materiali di pregio, commissioni specifiche esulano quindi dalle logiche di tendenza generali con anche record internazionali. È esattamente il caso di Sarfatti e, per gli elementi luminosi di Murano, Carlo Scarpa da sempre riconosciuto come un designer il cui genio ha prodotto lavori di altissima qualità. “La crescita dei suoi lampadari – sottolinea Scagliola – rispetto a cinque anni fa è interessante, anche se non è il record più alto a dare il senso dell’apprezzamento dell’artista, quanto il fatto che il pubblico che lo cerca è sempre in aumento e anche i modelli più comuni risentono nel complesso di questa maggiore domanda”.
Gli specialist della casa d’aste Wannenes, Andrea Schito e Giacomo Abate, sostengono che tutti i modelli iconici delle aziende che hanno fatto il made in Italy hanno prezzi oramai consolidati al riparo dalle oscillazioni dei trend e delle mode passeggere. “Diverso – dichiarano gli esperti – quando sul mercato appare un oggetto raro e inedito che ha un fascino irresistibile o una committenza precisa, allora si possono raggiungere quotazioni davvero molto rilevanti”. Un caso paradigmatico è stata una lampada da sospensione del 1957 di Ettore Sottsass per Arredoluce, in alluminio verniciato, perspex, ottone e nailon, conosciuta come modello ‘Balena’, che partendo da una stima di 10.000 – 15.000 euro dopo un’accesa disputa è stata battuta a 111.600 euro. “Negli ultimi due anni il mercato – dichiarano gli esperti – sta cambiando verso un’accresciuta attenzione per i designer degli anni ‘70 e per alcuni apparecchi di illuminazione che dialogano con le avanguardie artistiche del loro tempo, Nanda Vigo e Gae Aulenti, senza dimenticare i designer più contemporanei come Ingo Maurer che stanno raggiungendo ottime quotazioni” concludono gli esperti di Wannenes.
Valicando le Alpi, per il design del dopoguerra è sempre Serge Mouille che ottiene i prezzi più alti, ma non mancano altri designer come Robert Mathieu, Jacques Biny o Pierre Guariche che cominciano a segnare importanti prezzi. Per Sabrina Dolla, specialista del dipartimento di Art Deco di Artcurial, “i francesi sono stati meno bravi degli italiani nel design del dopoguerra, probabilmente per un problema di pratica industriale e di creatività.” Se curiosiamo nelle altre latitudini non dobbiamo dimenticare il design nordico con Paavo Tynell, le cui creazioni, negli ultimi anni, raggiungono regolarmente prezzi crescenti in asta.
LE ATTESE E LE SFIDE FUTURE
Gli esperti delle case d’asta sono concordi nel sostenere che il mercato dell’illuminazione continuerà ad evolversi in modo costante. Artcurial non nasconde grandi aspettative sul fronte del design italiano in Francia. “Parigi sta veramente diventando una piazza fondamentale – spiega Sabrina Dolla – tra la Brexit e il recente annuncio della nuova fiera a marchio Art Basel ad ottobre, c’è molto interesse e il design italiano attrae sempre più collezionisti”. “Il successo in futuro dipenderà però – precisa Scagliola di Cambi – anche dalla capacità del sistema italiano di creare informazione e generare trasparenza e supporto a collezionisti che intendono investire senza ambiguità supportati da archivi stabili, istituzioni affidabili e, soprattutto, esperti autorevoli”. Per gli specialisti di Wannenes l’attenzione sarà maggiormente rivolta ad oggetti di illuminazione anche non firmati, ma con una grande personalità e unicità nel processo creativo. Le sfide tuttavia non mancano: lampade rare e di grande qualità sono difficili da trovare e la clientela è sempre più sofisticata ed esigente.