La Murrina, società che produce oggetti in vetro ‘made in Murano’, ha depositato il Piano definitivo di Concordato presso il Tribunale di Como. L’obiettivo dell’operazione di risanamento è, secondo quanto riporta una nota dell’azienda, “dismettere gli assets non più funzionali all’attività aziendale e immettere nuova finanza in caso di omologa”. Il verbale dell’assemblea del novembre 2020, che ha approvato il nuovo piano, riporta infatti che in caso di mancata omologazione del concordato ci sarà un “apporto di finanza esterna per 500mila euro” che permetterà all’azienda di provvedere “all’integrale pagamento dei crediti prededucibili e privilegiati, alla corresponsione ai chirografari, suddivisi in otto classi, di una percentuale congrua”.
Il piano ha durata quinquennale, con orizzonte finale al 30 giugno 2026.
La società nata negli anni 60 a Murano e oggi guidata dal presidente e CEO Simone Ceriani, negli ultimi anni ha registrato un costante calo di ricavi e marginalità, con l’ultimo bilancio disponibile, quello del 2018, che indicava ricavi per 4,4 milioni di euro, un ebitda negativo per 637mila euro e una perdita netta di 3,36 milioni, che si va a sommare alle perdite di 1,4 milioni del 2017, di 4,4 milioni del 2016, di 6,75 milioni del 2015 e di 3,4 milioni del 2014. Il tutto a fronte di un debito finanziario netto a fine 2018 di 5,26 milioni di euro.
La Murrina era stata ammessa alla procedura di concordato in bianco nell’autunno del 2018 dal Tribunale di Como che aveva concesso tempo sino al 14 febbraio 2019 per il deposito del piano e della proposta di concordato preventivo, termine che in seguito era stato posticipato più volte.
L’emergenza sanitaria ha poi determinato il superamento delle previsioni alla base del piano concordatario e, di conseguenza, l’impossibilità per la società in prospettiva, di far fronte alla proposta di concordato nei termini originariamente previsti. Per questo motivo, lo scorso luglio 2020 ha chiesto e ottenuto dal Tribunale la concessione di un termine di 90 giorni per il deposito di un nuovo piano e di una nuova proposta di concordato. Dopo ulteriori posticipi nei giorni scorsi il piano è stato finalmente depositato e l’azienda è stata successivamente ammessa al concordato pieno con continuità aziendale.
La squadra di restructuring è composta dallo Studio Legale di Stefano Ambrosini, che ha assistito la società nell’ammissione al Concordato, da Pasquale Grimaldi, coadiuvato dalla società MG Services nella persona di Amedeo Creta, che ha redatto il piano di ristrutturazione e da Raffaele Di Capua, attestatore.