Nonostante un export all’80% con una forte componente legata al mercato russo, Italamp dopo un iniziale lieve rallentamento conseguente all’esplosione del conglitto Russia-Ucraina, è tornata in piena attività anche con i clienti consolidati su quei territori, ma sta muovendosi per diversificare ai proprio mercati. “Stiamo portando avanti già dallo scorso anno una diversificazione dei mercati con focus sull’Asia anche in collaborazione con WeChat”, afferma Francesca Fascina che insieme al cugino Andrea Carollo rappresenta la terza generazione della famiglia imprenditoriale.
“Quando le situazioni si fanno volatili bisogna aprire la mente sul nuovo e accettare la sfida – dichiara Carollo spiegando come l’azienda abbia cercato di reagire al contesto geopolitico critico con propositività, cercando nuove direzioni. -. Guardando avanti intendiamo consolidare il nostro mercato italiano e crescere, in modo ponderato, negli Stati Uniti. Attraverso il leit motiv internazionale e trasversale della musica, come per la lampada ‘LA’, entreremo in sintonia con i diversi mercati”. La lampada è pronta ora per un viaggio che la vedrà debuttare nelle grandi città da Dubai a Londra, da Berlino a Parigi.
Intanto, presenta alla Milano Design Week 2022, il primo oggetto luminoso disegnato dalla designer e creator Camilla Bellini. Il progetto si chiama “LA” ed è una lampada dove luce e suono diventano un tutt’uno: il suo nome richiama infatti la nota musicale ‘La’, che la lampada riproduce all’accensione, un suono tradizionalmente interpretato come una vibrazione in sintonia con l’uomo, il cui ascolto provoca un senso di tranquillità e rilassamento.
Le lettere che compongono il nome “LA” sono anche parte centrale del nome del brand di illuminazione, la volontà è quella di evocare un senso di rinascita che parte dal cuore di Italamp. Per il concept della lampada, inoltre, la designer è partita dall’immagine del bocciolo, anch’esso simbolo di nascita. Il coinvolgimento, dunque, è multisensoriale (tatto, vista, udito) e con la riproduzione all’accensione della nota punto di riferimento per accordare gli strumenti musicali, la lampada dà idealmente il via (si dice infatti anche “dare il la”) a un nuovo inizio, in ogni istante della giornata.
“Volevo realizzare un prodotto che avesse anche una storia forte, che avesse una connotazione distintiva – spiega la designer -. È una lampada che si annuncia da sola, una luce che si ascolta, inoltre è di buon auspicio”.
Graficamente la lampada si caratterizza per una gabbia metallica in oro chiaro al cui interno si trova un bocciolo in vetro bianco realizzato con la tecnica artigianale del “soffio in gabbia”. Un’antica lavorazione muranese delle lanterne, dove il vetro viene soffiato direttamente all’interno della struttura: una volta presa la forma, grazie alla costrizione della gabbia, il vetro subisce un processo di raffreddamento particolarmente prolungato per fare in modo che la materia non perda di robustezza. Il vetro tenta di vincere la costrizione del metallo, fuoriuscendo in modo spontaneo e creando un’armoniosa serie di bombature naturali, fino al suo completo raffreddamento.
Il progetto viene presentato all’interno degli spazi dello studio di progettazione Studio Deco Group, concept store nel cuore di Milano, dove nel corso dell’evento serale di presentazione, l’elevata affluenza di appassionati e professionisti del settore ha fatto ricordare la manifestazione pre-Covid. Lo spazio, per l’occasione allestito come un set che coniuga musica e teatro, punta i riflettori su “LA” che diventa la stella del palcoscenico. All’interno, lo store è allestito con arredi, oggetti ed elementi decorativi dallo stile eclettico, mentre l’illuminazione è affidata a chandelier, applique, piantane e lampade da tavolo Italamp, che fanno da co-protagonisti a “LA”. Arricchiscono l’allestimento a tema teatrale, una serie di opere pittoriche dell’artista Piero Figura, caratterizzate da colori brillanti che, propongono il tema del drappeggio.