Osservando le ricadute sull’economia cinese delle restrizioni legate all’emergenza Covid-19 è possibile prevedere la situazione che si presenterà tra qualche mese anche in Italia e negli altri Paesi del mondo.
Secondo il report realizzato da Deutsche Bank “Anatomia della recessione da Covid-19 in Cina”, calcolato sul periodo 23 gennaio – 29 febbraio, il mese di quarantena più dura per il Paese asiatico, le vendite retail sono calate in media del 37% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un tracollo nella ristorazione, nella gioielleria e nell’auto.
Pesanti ripercussioni anche sul settore dell’arredamento che segna un -56 percento.
La riduzione drastica dei consumi, inoltre, non si è accompagnata, come avvenuto in precedenti crisi, ad un aumento dei risparmi da parte dei cittadini, a seguito dell’impatto sui redditi.
Da metà marzo, con l’allentamento delle restrizioni, le vendite hanno gradualmente ripreso ma mantenendosi dimezzate se confrontate al 2019. La scarsa domanda potrebbe riverberarsi sulla produzione industriale, già crollata del 27% in Cina nel mese più nero. Dati che fanno propendere per una ripresa a U e non a V dell’economia post-virale.