Ilve, specialista nei sistemi per la cottura, attraverso la controllata Officine Venete, ha perfezionato l’acquisizione di alcuni asset di Optima, società che eredita le competenze di Terim e dei Fratelli Onofri, tra le eccellenze italiane nella progettazione e costruzione di elettrodomestici. Alla guida dell’operazione il Ceo, Gianluigi Freschi, che entra in Ilve nel 2018. “Quando abbiamo saputo della liquidazione di Optima – racconta – abbiamo pensato di acquistare i cespiti della proprietà e dunque stampi e linee di produzione, oltre ad alcune competenze che ritenevamo essere un forte know how che non volevamo fosse perso”. Cespiti che ”ci consentono di dare corso a una evoluzione progettuale e di competenza legata al made in Italy”. Per altro, sottolinea, “possiamo così integrare la nostra offerta merceologica”.
Ma resta chiaro che “non vogliamo fare confusione: Ilve resta posizionata nel segmento alto di gamma, mentre la neo costituita Officine Venete ha acquisito i cespiti di Optima per un completamento di gamma. Le due società resteranno separate anche dal punto di vista produttivo”. Oltre all’ampliamento dell’offerta, l’acquisizione consente un allargamento delle opportunità commerciali. Per Ilve, che già opera in 60 mercati, le destinazioni “più profittevoli sono Usa, Australia ed Europa, in particolare Inghilterra, Danimarca, Svezia e Norvegia, Olanda e Belgio. Optima e Fratelli Onofri, invece, oltre all’Europa, operavano nel Far East”. Dunque, “la proprietà resta la stessa, ma la forza commerciale e distributiva può dare vita a maggiori sinergie”.
Nel frattempo, Freschi evidenzia come l’anno in corso mostri “un calo della marginalità”, ma “andiamo avanti – assicura – con grande attenzione. In questi ultimi due anni abbiamo rimesso a posto i conti e abbiamo deciso di investire in tecnologia”. Per quanto riguarda i numeri, Ilve “partiva nel 2019 da un consolidato di circa 22 milioni ed è arrivata a una crescita al 31 dicembre 2021 di quasi 34 milioni di fatturato. L’obiettivo per il 2022 era di 40 milioni. Gli ultimi due mesi hanno pesato, ma chiuderemo l’anno molto vicini ai 40 milioni”.