Il ‘nuovo’ San Siro salva il ‘vecchio’ Meazza

Rendering del progetto Popolous (da inter.it)
Nonostante il lockdown, gli incontri (virtuali) tra Inter, Milan e il Comune di Milano per il nuovo stadio sono andati avanti. E hanno portato a un importante successo. Milano avrà il suo nuovo stadio, ma una parte del vecchio Meazza resterà a imperitura memoria della storia del calcio milanese.
Le due società hanno presentato in questi giorni al Comune di Milano un documento propedeutico al progetto di fattibilità per la creazione nell’area di San Siro del nuovo stadio “con i più elevati standard internazionali e di un Distretto moderno e innovativo per lo Sport e il Tempo Libero”, come sottolineano in una nota. Di fatto, lo studio andrebbe a superare l’empasse legato alle 16 condizioni che il Consiglio e la giunta comunale hanno presentato lo scorso novembre di fronte ai due progetti, quello dello studio Manica e della filiale italiana dello studio Populous, presentati dalle due società.
Tra le 16 condizioni dettate dall’amministrazione per il progetto-stadio c’erano la minimizzazione dell’impatto ambientale, l’aumento del verde pubblico fruibile e la riduzione delle cubature. In più, si faceva decadere l’ipotesi di un abbattimento del vecchio Meazza che aveva destinato non poche polemiche. Così i due nuovi progetti, sviluppati dagli studi di architettura Populous e Manica/Sportium, cercano di mettere d’accordo tutti: un nuovo stadio, da 65mila posti (contro i 78mila del ‘vecchio’ Meazza) e il mantenimento di elementi del Giuseppe Meazza, trasformandolo in uno spazio pubblico per tutti i cittadini. Il Meazza resterà quindi in vita “nel contesto di un nuovo distretto dedicato al retail, allo sport e all’intrattenimento fruibile 365 giorni all’anno, con aree verdi per 106.000 mq (ovvero il doppio rispetto agli attuali 56.000 mq)”, spiega la nota. “Sarà un ‘hub’ dedicato ad attività sportive, ricreative e culturali, localizzate sia ‘outdoor’ sia ‘indoor’, ‘running track’, percorso ciclabile, palestra, ‘skateboard park’, campo da calcetto, il museo dello sport: la maggior parte dei servizi sportivi sarà disponibile gratuitamente al servizio dei milanesi e dei cittadini dei quartieri limitrofi”, aggiungono le società.
Partita chiusa? Non ancora e non in modo definitivo, però. Il primo cittadino di Milano ha fatto sapere che i due nuovi progetti «mi piacciono. La mia rigidità è sempre stata solo su due elementi. Il primo, sulla volontà di non perdere il Meazza. Il secondo, sulla volontà di limitare le nuove costruzioni. Il nuovo progetto salva il vecchio stadio, che accoglierà tanti altri sport minori e per la maggior parte gratuiti”. Sulle volumetrie, “la loro richiesta è ancora alta, ma mi auguro che si possa trovare un buon accordo da portare in Consiglio e far votare all’aula, in modo che il progetto vada a buon fine”. Secondo i club, le volumetrie non possono essere abbassate perché salvare il Meazza costa 72 milioni di euro, e per rientrare dal maxi investimento di oltre un miliardo servono hotel, centro commerciale, torri da affittare a uso ufficio. Ma è molto probabile che si trovi un accordo in tempi brevi. L’investimento per lo stadio supera il miliardo di euro e in una Milano duramente provata dal Covid-19 potrebbe rappresentare un progetto di svolta per una nuova ripartenza.