Quale che sia il lusso di domani, avrà molto probabilmente a che fare con un giardino. La chiave della vita all’aperto, infatti, sta caratterizzando ogni segmento del made in Italy e in modo particolare l’arredamento. A favorire il fenomeno è la presa di coscienza che la qualità del vivere si eleva attraverso un’iniezione di green nella propria giornata. Questo fattore si abbina alla costante crescita degli ultimi anni del mercato immobiliare e in particolare quello dell’alto di gamma, in cui giardini, piscine e ampi terrazzi sono diventati un must irrinunciabile di qualsiasi casa top che si rispetti. Senza contare che la parte in esterna, per lo stesso trend, è diventata una componente importante anche per il crescente numero di progetti contract di hotellerie di lusso sparsi nel mondo.
Le aziende specialiste del settore ne hanno beneficiato e negli ultimi anni si sono affermate sul mercato con una riconoscibilità mai avuta prima. Ma questo scenario sta anche portando un ripensamento concettuale del posizionamento dei grandi marchi di alto di gamma, quelli che fanno maggiormente leva sulla simbiosi tra arredamento e qualità del vivere.
Ecco che brand come Flexform, Meridiani, Giorgetti, Baxter e, in ultimo Cassina…. hanno annunciato il proprio esordio nell’outdoor. Il management di Cassina ha spiegato chiaramente le ragioni: “L’outdoor di alta gamma è una richiesta crescente da parte del contract, dall’hotellerie alla ristorazione di alto livello, fino ai resort e alle installazioni sulle spiagge; così come a livello di residenziale privato”. In sostanza, tutti voglio l’outdoor. E, soprattutto, quando si parla di progetti integrati e di dimensioni multiple.
Insomma, non si tratta di un fenomeno passeggero, ma si può parlare di un cambiamento strutturale nel mercato. Del resto, l’introduzione di spazi esterni da coltivare, assaporare, vivere, è un trend che prende consistenza nel momento stesso della progettazione degli edifici: è a livello di costruzione immobiliare che l’outdoor ha superato l’idea di “costoso accessorio” per assicurarsi il ruolo di elemento essenziale per la vendita.
Quanto il fenomeno sia strutturale lo provano anche le reazioni degli specialisti. I quali non temono l’ingresso sul mercato dei brand indoor. Anzi, al contrario. A sentire le reazione di chi, da sempre, ha prodotto oggetti destinati all’ambiente esterno, la fase attuale è l’occasione per rendere “istituzionale” un segmento fino a oggi ritenuto secondario. Del resto, un nuovo e più integrato rapporto con la natura si profila come la rivoluzione culturale di questo decennio.