Aziende e architetti: un sodalizio naturale e necessario, a maggior ragione in un periodo storico – come quello attuale – in cui master plan sempre più arditi e articolati rendono indispensabili collaborazioni strategiche fra chi produce (spesso con alti requisiti di customizzazione) e chi progetta. Soprattutto nel settore contract.
È nata così la partnership fra MDF Italia, azienda avviata da Bruno Fattorini a Milano nel 1992 e oggi guidata dalla famiglia Cassina, che da oltre trent’anni produce mobili e complementi d’arredo caratterizzati da ricerca progettuale ed essenzialità delle forme, e 967arch, lo studio d’architettura fondato a Milano nel 1999 da Cesare Chichi e Stefano Maestri, specializzato nella realizzazione di progetti d’alta gamma per il terziario.
“Abbiamo iniziato a collaborare con loro nel 2012”, ricorda Marco Cassina, responsabile marketing di MDF Italia. “In un primo momento, 976arch ha inserito le nostre collezioni in alcuni progetti contract, come Campari Group, Amplifon spa, Petronas e gruppo Florence, e in seguito, vista la sintonia per affinità stilistica e approccio al design, li abbiamo coinvolti nella creazione di un prodotto, e da qui ha preso forma la collezione 20.Venti. Dopo questi passaggi, vista l’esperienza, si è fatta strada l’idea di affidare a loro la direzione del catalogo incentrato sul Contract, con un primo capitolo dedicato al mondo Office e un secondo – lanciato quest’anno – al mondo Hospitality. La scelta creativa è stata quella di raccontare questi due mondi partendo da un vero progetto realizzato ad hoc, poi sviluppato con render 3D: questo approccio ci ha consentito di avere una supervisione completa sull’aspetto estetico dell’intero progetto, partendo dagli elementi architettonici e i loro materiali fino all’illuminazione e lo styling. Il contract, in effetti, è un elemento chiave nel processo di riposizionamento del marchio MDF Italia, iniziato nel 2020 con la creazione del nuovo showroom aziendale progettato dall’architetto israeliano Pitsou Kedem e dalla scesa in campo di un nuovo team creativo che ha aggiornato con il personale interno l’identità del brand evidenziata finalmente nei nuovi cataloghi aziendali, indispensabili per marcare questo cambiamento”.
Archiviato il concetto di ufficio pre-pandemia, “il futuro sarò sempre più fluido”, sottolinea Franco Cassina, responsabile contract e commerciale Europa per MDF Italia. “Per estetica e per funzioni, i luoghi di lavoro si stanno ibridando con gli ambienti home, e lo smart working è entrato nelle case, negli hotel e negli spazi pubblici. Per assecondare questo nuovo desiderio di comfort, le collezioni MDF Italia sono state inserite nel catalogo Office creando un’atmosfera più domestica rispetto alle atmosfere degli uffici tradizionali, mentre per l’Hospitality abbiamo pensato a un hotel boutique milanese dal gusto sofisticato, che richiama un’estetica minimalista calda grazie all’utilizzo di materiali e finiture naturali”.
Fra le realizzazioni più prestigiose firmate da MDF Italia ci sono le sedi Luxottica nel mondo, a Milano gli uffici Nike, la sede Rothschild e il quartier generale di Google, e, da ultimo, la nuova biblioteca del Politecnico di Torino, dove i prodotti sono stati personalizzati per incontrare le esigenze degli interlocutori. È proprio grazie a questa estrema versatilità sul fronte del progetto e del prodotto e alla capacità di intercettare la domanda prima che diventi trend che MDF Italia prosegue nel suo percorso di crescita: il 2022 ha chiuso con quasi 18 milioni di euro di fatturato contro i 17,6 milioni del 2021 e, nonostante un clima di incertezza, le previsioni per fine 2023 sono positive. “La quota di risultati più importante, intorno al 70%, arriva dall’Europa, ed è generata per l’80% dal retail e per il restante 20% dalle forniture dirette”, dice Franco Cassina.
“L’Europa continua a essere il mercato di riferimento, dove stiamo lavorando a progetti con diverse catene alberghiere. Anche in Asia e in Medio Oriente sta aumentando la nostra presenza, sebbene in quel tipo di contesto l’estetica di MDF Italia debba ancora essere metabolizzata”.