Rallentare, abbassare il volume, riappropriarci dello spazio, possibilmente verde, e del tempo. La recente crisi economico-sanitaria ha segnato una profonda discontinuità negli stili di vita rispetto al passato, nella direzione di una ricerca di comfort e di benessere nel senso più lato possibile. Tocca infatti ogni ambito della vita e quindi tutti i segmenti produttivi. E’ basandoci su questa osservazione della realtà che abbiamo deciso i contenuti di questo nuovo numero di Pambianco Magazine Design. Il mondo dell’acustica, mai come oggi, viene chiamato in causa per offrire riparo dal rumore e valorizzare il suono. Perché l’effetto, anche psicologico, delle onde sonore è a tratti imprevedibile, ma certamente in grado di produrre conseguenze, ad esempio, sulla concentrazione e sul benessere psicofisico. Un settore che nei prossimi anni può mettere in moto, globalmente, qualcosa come 30 miliardi di dollari. Che dire poi del desiderio, della necessità di ritrovare uno stile di vita all’aria aperta, nel verde. La richiesta di abitazioni con giardini o terrazze, se non addirittura fuori città, ha subito un’impennata. La risposta del mondo immobiliare è stata rapida e capace di intercettare le nuove esigenze, che in parte si stavano già manifestando: nuovi ecosistemi urbani stanno nascendo, in grado di coniugare il bisogno di verde, di servizi a portata di mano, di soluzioni abitative capaci di soddisfare tutte le tasche, senza nulla cedere agli standard qualitativi di cui sopra. Insomma, quella ‘città dei 15 minuti’, non ancora realizzata, ma di cui oggi si intravedono tutte le fondamenta. Nel desiderio di vivere all’aria aperta, anche tutto il mondo dell’outdoor è sollecitato a valorizzare, arredandoli, gli spazi esterni. Con un’attenzione particolare alla durabilità del prodotto, nel segno di un’attenzione reale all’ambiente e al ciclo di vita dei manufatti e delle sue componenti. Si assiste, nel solco di queste nuove esigenze, a una ritrovata attenzione alle fibre naturali e soprattutto ai materiali tattili, accoglienti, relazionali. Tra etica ed estetica, dunque, che è esattamente dove il made in Italy sa da sempre esprimere il meglio. Certo non possiamo nasconderci dietro a un dito. Il rimbalzo della domanda e del conseguente giro d’affari dei vari settori produttivi deve ora fare i conti con difficoltà oggettive dettate dal rincaro dell’energia, dalla difficoltà a reperire materie prime e dal persistente problema dei trasporti. Ma difficilmente, arrivati a questo punto, si potrà tornare indietro. Nessuno sconto si farà più alla qualità, alla sostenibilità che garantiscono il nostro Ben-Essere.