Una sintonia di intenti e valori condivisi. Al Cersaie, il mondo dei rivestimenti sceglie l’occhio visionario dei designer per rinnovarsi e creare collezioni all’avanguardia, Puntando tutto sull’interior
Una parete firmata da Cristina Celestino, un pavimento di Antonio Citterio e Patricia Viel, le mattonelle di Fabio Novembre. Al Salone del Mobile di Milano, i rivestimenti d’autore, firmati da importanti designer sono ormai diventati una vera tendenza. Un trend che si conferma, oggi, a Bologna, in occasione del Cersaie. Ma non c’è da stupirsi, il prodotto ceramico ha da sempre svolto un ruolo primario nella storia, grazie alle sperimentazioni dei Maestri. Basti pensare alla ‘4 volte curva’, nota come Triennale, di Marazzi o alla collezione Blu Ponti, di Ceramica Francesco De Maio, entrambe frutto dell’estro di Gio Ponti e alla ormai storica collaborazione tra Ceramica Bardelli e Piero Fornasetti, quest’anno giunta al termine. O all’opera di Alessandro Mendini, che con i suoi pois ha trasformato le classiche mattonelle bianche in un movimentato arcobaleno per Ceramica Francesco De Maio. Nuove texture e nuove nuances, ormai la ceramica non è più un semplice rivestimento, ma un progetto d’interior. Almeno così la pensa Massimo Orsini di Mutina, che quest’anno torna all’interno della fiera con uno stand che ripercorre la storia del brand attraverso una riflessione sul colore insieme all’artista Gennaro Avallone. Ma le novità non finiscono qui. All’interno dell’azienda, a Fiorano Modenese, si può visitare una mostra con un progetto ceramico firmato da Nathalie Du Pasquier. Ceramica Bardelli, invece, quest’anno ha deciso di esporre nella galleria Paradisoterrestre di Bologna, con un allestimento curato da Pierre Gonalons, direttore creativo dello spazio, designer e interior di fama internazionale, che firma Fleur, la prima superficie decorativa nata dalla collaborazione delle due aziende. Anche Mosaico+ ha deciso di puntare la carta design e ha creato quattro inedite linee, studiate dall’art director Massimo Nadalini, con Marialaura Rossiello per Studio Irvine e Kensaku Oshiro. Sempre alla ricerca di nuovi linguaggi, Lea Ceramiche conferma la sua attitudine a sperimentare codici diversi per far dialogare ceramica e architettura. Nextone e Delight, le nuove linee, così come Concreto e Zoom firmate da Fabio Novembre diventano l’alfabeto per progetti integrati per qualsiasi esigenza progettuale. Il gruppo Florim, dopo il successo milanese di Araldica di Federico Pepe e Policroma di Cristina Celestino, firmate Cedit, brand del gruppo, torna a Bologna con lastre oversize dallo spiccato carattere architettonico. Anche Marazzi, dopo il consolidamento della collaborazione con Antonio Citterio e Patricia Viel durante il Fuorisalone, a Bologna punta sull’extralarge: dalla collezione Marazzi Grande nasce The Top, lastre in grès pensate per la realizzazione di tavoli, ante e arredi tailor made. Interessante anche il nuovo progetto Voices: the soul of ceramics, di Terratinta Group un nuovo concept espositivo firmato Lucchesedesign e che vede coinvolti Fir Italia per la rubinetteria e Arbi per l’arredobagno. Anche il mondo del legno è in continua evoluzione e per cambiare pelle sceglie di affidarsi alla mano di un designer. È il caso della Lineadeko, di Inkiostro Bianco e Listone Giordano, superfici in legno a effetto tridimensionale pensata per il bagno, creata da Aldo Cibic. Un ritorno alla boiserie che piace anche a Skeens, nuova griffe di Tabu, che presenta la collezione Ornami by Skeens, frutto della leason dell’azienda con il giovane brand di wallpaper Or.nami, fondato dalla designer Gabriella Fusillo nel 2018. I fasti dell’antichità sono rievocati anche da Matteo Brioni, che, sotto la direzione artistica di Marialaura Rossiello dello Studio Irvine, con la collezione Arazzi, ha messo a punto un sistema di superfici modulari rivestito di intonaco d’argilla che evoca l’antica forma di arte tessile.