Il brand fondato nel 2015 da Giovanni Pagani e luca montali ha raggiunto nel 2016 il milione di euro e prevede di toccare i 2 milioni e mezzo quest’anno. intanto si prepara per il fuorisalone milanese con proposte ispirate alla moda che saranno di scena nello showroom di 600 mq all’interno del brera design district.
Un marchio che spazia dall’architettura all’interior design. Quali progetti avete in corso?
Il progetto GioPagani comprende diversi ambiti, dall’architettura per il residenziale e il contract al design conto terzi. Non ci limitiamo, però, a fornire alle aziende i prodotti di arredo, seguiamo anche la comunicazione e il marketing che circondano le nostre creazioni. Inoltre, con il brand GioPagani Couture ci dedichiamo alla progettazione di capsule collection di arredi che prevediamo di ampliare spaziando nei settori delle pavimentazioni e dei tessuti con tappeti, tendaggi e wallpaper.
A proposito di wallpaper, come procede la partnership con Wall&Deco?
Si tratta di una collaborazione avviata nel 2009 che proseguirà e che rappresenta una ‘costola’ del nostro mondo Couture, dedicata esclusivamente al wallpaper. Con loro abbiamo presentato a Maison&Objet la nuova collezione 2017 di carte dalla triplice ispirazione: la linea ‘Atomic’ si rifà a paesaggi conosciuti e ricordi affettivi del passato declinati in una proposta optical anni 60; ‘Cherry Bomb’ è una geometria dai colori pieni. Con ‘Mammia mia’, infine, il brand narra poeticamente di un paesaggio domestico in cui sentirsi a proprio agio.
Perché lanciare una nuova linea di prodotto in un momento complesso come quello attuale?
Ho sempre gravitato nell’ambito del prodotto di design, la mia famiglia era attiva nel commercio legato a negozi di arredamento. Tutto è partito con le prime collaborazioni con alcune aziende del settore, da Cappellini a Viabizzuno, fino ad Armani Casa. Il desiderio di lavorare su prodotti nostri è nato nel momento in cui abbiamo percepito la voglia di trasmettere un’emozione, un lifestyle attraverso l’arredo. Inizialmente, si trattava di one shot che andavamo a inserire in progetti finiti poi abbiamo voluto proporre un’intera collezione giocando su abbinamenti ‘sartoriali’ di forme e colori, per far sì che potessero adattarsi ai diversi contesti abitativi. La filosofia alla base della nostra Couture è creare oggetti che si vestono e che vogliono seguire il sogno di appartenenza che tu hai pensato per loro. Il nostro progetto Couture è un insieme di capsule collection di diversa ispirazione, un viaggio o un’emozione, che mi portano dal vintage, al decò, fino al contemporaneo.
Come sta andando la GioPagani Couture?
Sta andando bene, nel 2016 abbiamo raggiunto il milione di euro e prevediamo di salire a due milioni e mezzo nel 2017. Ne siamo felici perché il progetto è ambizioso e articolato, non percorriamo strade conservative, ci piace rischiare. In febbraio apriremo un nostro spazio all’interno di un multimarca a Düsseldorf, poi a Miami dove avremo una superficie di circa 200 metri quadri. Al momento non intendiamo puntare sui monomarca. Il progetto vede la collaborazione di partner italiani e internazionali.
In ambito contract state lavorando ad un hotel/castello/museo…
Sì, è un progetto affascinante. Si tratta di un Castello in Ungheria in stile gotico che integrerà un museo di arte contemporanea all’albergo. Il tutto per una superficie di 8mila metri quadri. Siamo già in fase esecutiva e sarà pronto tra due anni.
Come ottenete queste commesse?
Arrivano grazie alla notorietà che il nostro brand sta acquisendo a livello internazionale grazie ad altre commesse. È il caso della partnership con la Qatar Investment Authority con la quale abbiamo realizzato un progetto per Harrods.
Cosa organizzerete per la Design Week di aprile?
Parteciperemo al Fuorisalone con un evento che avrà luogo all’interno del nostro showroom di 600 metri quadri in via Montebello 30, nel quartiere di Brera. Sarà anche l’occasione per presentare una nuova capsule collection ispirata agli ‘oggetti moda’ degli anni 70-80. Presenteremo anche una divertente collezione di lampade. Le proposte saranno inserite in showroom con un nuovo concept, una serie di Wunderkammer tematiche che li constestualizzeranno.
di Paola Cassola