Luca Fuso, CEO di Cassina dal 2018, ha portato nella storica azienda italiana di design una esperienza sfaccettata frutto di una carriera spesa all’interno di realtà top di diversi settori del lusso: Ferrari, Safilo, Moncler e B&B Italia.
“Da ogni azienda e da ogni settore ho imparato qualcosa che porto con me nelle successive esperienze – afferma Fuso dal palco di Borsa Italiana in occasione del 5° Summit Design di Pambianco-Interni – In primis, il rispetto profondo per l’heritage delle singole aziende che hanno fatto la storia dei rispettivi settori in Italia e nel mondo. In Cassina, nello specifico, il mio impegno va innanzitutto alla tutela del dna del brand e alla migliore organizzazione strategica del marchio. Non bisogna pensare di poter applicare lo stesso format a realtà diverse, prima di tutto serve coerenza”.
La strategia di Cassina punta molto sul servizio al cliente, sia rivenditore che cliente finale, e sull’individuazione dei canali di vendita più adatti ai propri prodotti. Un approccio che non si limita alla pianificazione annuale ma che pone le basi per programmi a lungo termine, “in Ferrari ho imparato a ragionare sul lungo periodo con un piano ‘gamma prodotto’ strutturato e pluriennale”, chiosa Fuso.
Lavorare in un gruppo imprenditoriale (Cassina fa parte di Lifestyle Design, divisione di Haworth Inc precedentemente denominata Poltrona Frau Group) per il manager è un vantaggio per la pianificazione a lungo termine e la possibilità di attivare sinergie. È però altrettanto importante, spiega Fuso, il fatto che le aziende appartenenti al gruppo mantengano la propria indipendenza evitando così l’omogeneizzazione.
In tema di core business: “oggi non c’è più una reale distinzione tra residenziale e contract – afferma Fuso – la parola chiave trasversale è ‘progetto‘, un approccio in cui ciò che cambia è solo la ‘scala’. Non si tratta di un acquisto di mero prodotto, ma di un concetto che si esplica nella progettazione di uno spazio grande o piccolo che sia”.
Cassina ha acquisito di recente l’azienda danese Karakter, realtà che ha fatto una sorta di ‘reverse engineering’ rispetto alle altre aziende nordeuropee, utilizzando diritti d’autore di designer e architetti italiani, come Joe Colombo, Mangiarotti e Achille Castiglioni, per inserirli in un’azienda danese. “Abbiamo scelto Karakter – spiega Fuso – perché fa, in piccolo, quello che ha sempre fatto Cassina. È un brand per noi decisamente complementare”.
Sul fronte e-commerce, la presenza nella gamma di prodotti iconici ne facilita la vendita online. Ma a Cassina ciò che preme soprattutto è sviluppare la digitalizzazione, per offrire al consumatore la possibilità di documentarsi sui prodotti e valutarli con cognizione di causa – “così aiuteremo il processo d’acquisto”. Irrinunciabile, poi, il mantenimento dei rapporti con la distribuzione.
Il passo successivo della strategia distributiva del marchio sarà promuovere l’acquisto di interi ambienti frutto dell’incontro tra prodotti firmati da diversi designer. “Il patrimonio di Cassina è talmente vasto che consente, combinando prodotti nuovi e iconici, di creare ambienti originali, eclettici e di alto livello”.
Per il futuro, la sfida di Cassina consisterà nel riuscire a ideare nuovi prodotti iconici, destinati a durare nel tempo e a farsi spazio nella storia del design.