Secondo anno consecutivo di crescita per Bang&Olufsen. Il brand danese, complice anche il Covid che ha agito da acceleratore nell’interior design, ha registrato nell’anno che si è concluso il 31 maggio 2022 un incremento del giro d’affari del 12% arrivando a sfiorare i 400 milioni di euro, dopo avere toccato i 354 milioni l’anno precedente, in rialzo dai 273 milioni del 2019/20. Un cambio di rotta rispetto alle difficoltà ormai alle spalle che trova ragione in alcune precise scelte strategiche. “Tanto per iniziare – ha spiegato Alexis Le Prado, South Europe Director di Bang&Olufsen – ci siamo concentrati sui caratteri distintivi del brand: sistemi audio, design e artigianalità, liberando risorse finanziarie da investire oltre che nel prodotto anche in distribuzione e marketing. La focalizzazione ha portato l’esternalizzazione del mondo tv – attraverso una partnership strategica con LG per lo sviluppo e la produzione di schermi televisivi – ed il lancio dei best sellers Beovision Harmony, Beolab 28, Beosound Balance, mentre in ambito marketing abbiamo puntato su collaborazioni illustri come Balenciaga”.
Sul fronte della distribuzione, la crescita è stata organica e ha riguardato tutti i canali a partire dall’e-commerce che, rivisto in ottica omnichannel, oggi incide per circa il 7%. Centrale e con un peso pari a circa il 68% del fatturato si è confermato il canale monomarca, quasi esclusivamente affidato a partner locali e strategico nel fornire un servizio al cliente alto di gamma, area in cui lo specialista dell’alta fedeltà ha investito fortemente: “forniamo una assistenza a tutto tondo, dal sopralluogo dello spazio per definire il set-up migliore fino all’installazione degli impianti audio, connessioni incluse. Ma il post vendita deve essere ugualmente impeccabile, in questo ci aiuta la prossimità dei nostri negozi e il team di tecnici in forza alla casa madre che in caso di necessità si recano direttamente a casa del cliente, per un servizio VIP. Nessuno lo fa a parte noi”.
In Emea, area in cui opera il 75% dei 428 monobrand B&O, è tuttora in corso la riqualificazione e razionalizzazione del network con la chiusura di boutique non strategiche, l’apertura di negozi nelle aree premium delle più importanti città europee e il rinnovo di punti vendita esistenti. Non solo, l’azienda mira al consolidamento della rete di distributori: “in Francia ed in Spagna – ha spiegato Le Prado – abbiamo ridotto il numero di partner, ma non i monomarca, così da permettere loro di raggiungere quelle dimensioni critiche necessarie per investire ed essere profittevoli; non è però una strategia che si può applicare ovunque: in Italia, ad esempio, il mercato è troppo decentralizzato e locale per un approccio di questo tipo”.
Attualmente, in Europa gli unici negozi a gestione diretta si trovano a Londra e Parigi. “In Italia abbiamo 25 punti vendita e siamo presenti presso La Rinascente, partner che ci dà un grande ritorno a livello di immagine; collaboriamo poi con gli installatori specializzati in progetti residenziali di lusso e Amazon, la cui penetrazione è superiore rispetto ad altri mercati” ha spiegato il manager.
E quali saranno le linee guida per il futuro? L’outlook 2022/23 evidenzia un fatturato atteso tra -4% e +5% rispetto all’anno precedente: “ci troviamo in una fase di forte incertezza e i continui lockdown in Cina hanno pesato su vendite e supply chain. Per B&O il focus sarà ancora di più su sviluppo prodotto e contenuti software come Mozart, piattaforma proprietaria che permette a vecchi e nuovi apparecchi B&O di dialogare tra loro, migliora la customer experience ed invoglia ad acquistare componenti aggiuntive a completamento di impianti audio già esistenti; è un aspetto sul quale crediamo e a potenziamento della struttura abbiamo recentemente inaugurato degli uffici in Bulgaria con un team interno dedicato proprio allo sviluppo software”.
Un paragrafo a parte merita il tema della modularità di prodotto, la risposta di B&O alla lotta all’obsolescenza programmata caratteristica del settore tecnologico: “l’approccio modulare permette di allungare la vita del prodotto e si traduce nell’ideazione e progettazione di apparecchi riparabili o aggiornabili grazie alla sostituzione di componenti soggette ad obsolescenza. Lo speaker Beosound Level è il primo dispositivo B&O a costruzione modulare ed ha ottenuto, per la prima volta nell’elettronica di consumo, la certificazione Cradle to Cradle, uno degli standard mondiali più sfidanti nell’identificazione di prodotti progettati all’insegna della sostenibilità e della circolarità; per il futuro puntiamo ad applicare il concetto di modularità al maggior numero di dispositivi possibile, ne è un esempio la soundbar Beosound Theatre appena lanciata che crediamo possa diventare il prossimo best seller” ha concluso Le Prado.