Il quadro generale resta complessivamente positivo, tuittavia si assiste a un rallentamento della filiera del legno arredo che, dopo il +24,5% registrato nel primo trimestre 2022 e il +22,2% del primo semestre 2022, riduce a +17,7% l’incremento del valore delle vendite nel periodo gennaio-settembre 2022. E’ quanto emerge dai dati del Monitor L-A elaborato dal Centro Studi di FederlegnoArredo, che “lasciano intravedere che anche il finale d’anno andrà in tale direzione” evidenzia l’associazione. L’export della filiera legno-arredo, che rappresenta il 41% del totale, registra a settembre 2022 un +14% sul 2021 (era +16,3% nei primi sei mesi 2022) con un valore pari a circa 3,2 miliardi di euro, mentre il mercato italiano, che rappresenta il 59%, segna +20,5% (era +26,7% nei primi sei mesi) con un valore di 4,7 miliardi di euro. Al Monitor di FederlegnoArredo hanno partecipato oltre 450 aziende che per vendite totali hanno superato nel periodo indicato i 7,9 miliardi di euro: oltre 250 quelle del Macro Sistema Arredamento e poco più di 200 quelle del Macro Sistema Legno.
Volendo azzardare una previsione di fine anno, per la filiera legno-arredo “si potrebbe ipotizzare una chiusura a doppia cifra pari al +12%, che corrisponde a un +8,1% per l’Msa e un +17,1% per il Msl”.
“Leggendo i dati del nostro Monitor, purtroppo, si conferma quanto avevamo detto e previsto nei mesi precedenti. I segnali di rallentamento c’erano e ci sono ancora e l’incertezza dello scenario geopolitico ed economico – commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – ci costringe ad essere estremamente prudenti, pur salutando con favore la chiusura d’anno con un segno positivo e che potrebbe chiudersi a doppia cifra”. Che comunque è un “risultato tutt’altro che scontato, che va però letto alla luce dell’effetto, ancora rilevante, dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Se stiamo infatti assistendo a una diminuzione del costo dell’energia, che impatta positivamente sulle produzioni particolarmente energivore come i pannelli, al momento sono deboli i segnali di una diminuzione dei costi delle materie prime che vanno a comporre i nostri prodotti finali. La plastica registra a ottobre su settembre un -1,6%, l’alluminio un -1,3% e il rame -1,5%. Ancora troppo poco per poter dire che la tanta auspicata inversione di rotta è alle porte”.
Le aziende non cessano però gli investimenti, pur con qualche aggiornamento: per il totale filiera legno-arredo oltre il 60% delle aziende rispondenti indica come prioritari gli investimenti per l’efficientamento energetico (per il 27% molto rilevante, per il 36% estremamente rilevante) a seguire, per il 54% dei rispondenti, gli investimenti produttivi (per il 35 % molto rilevante e per il 19% estremamente rilevante). Anche la digitalizzazione dei processi aziendali è percepita come molto rilevante (dal 31% dei rispondenti) o estremamente rilevante (dal 21% dei rispondenti).
Per il Macrosistema Legno dopo il tema energetico emergono gli investimenti sulle risorse umane (per il 50% dei rispondenti è molto o estremamente rilevante) e quelli produttivi (49%) mentre per il Macrosistema Arredamento la priorità è incrementare la presenza all’estero (per quasi il 70%).