Architetto, scrittore, jewelry designer, glass designer, fotografo, progettista industriale. Le definizioni sfuggono a una classificazione netta quando si parla di Ettore Sottsass, protagonista della prima mostra autunnale di Triennale Milano, in scena da oggi al 21 aprile 2024. Realizzata in collaborazione con Studio Sottsass e con l’art direction di Christoph Radl, “Ettore Sottsass. Design Metaphors” completa la tetralogia espositiva iniziata nel 2001 con “Struttura e colore”. Questo quarto progetto, che prende in considerazione una finestra temporale compresa tra il 1972 e il 1978 guarda all’artista-fotografo e al rapporto con le persone, i luoghi, i viaggi del fondatore del Gruppo Memphis, firma storica di Olivetti, art director di Poltronova dagli anni 50 ai 70s.
La mostra riunisce una serie di scatti raggruppati sotto il nome di “Metafore” e realizzati in quegli anni. I primi tre gruppi: “Disegni per i destini dell’uomo”, “Disegni per i diritti dell’uomo” e “Disegni per le necessità degli animali”, sono stati realizzati verso la fine dell’Architettura Radicale, quando dopo la contestazione iniziava un periodo di ricostruzione. Le foto sono state esposte nel 1976 in “Man Transforms”, collettiva di apertura del Museo Cooper Hewitt di New York, curata da Hans Hollein con Liza Taylor, direttrice del nuovo spazio museale.
“Il Movimento Radicale Italiano era stato un tempo di riflessione importante. Sottsass ne ha parlato come di un ‘periodo di vuoto, di meditazione introversa’. In quegli anni aveva quasi smesso di progettare”, ha commentato nel suo intervento Barbara Radice Sottsass, grazie alla cui donazione il pubblico può visitare l’installazione di Casa Lana. “Pensava, disegnava, scriveva e aveva voglia di scappare. E dunque si è messo in viaggio, soprattutto in Spagna, e ha iniziato a fare costruzioni”, precisa Barbara Radice Sottsass, “Costruisce e fotografa. Interviene con pochi segni sul paesaggio in cui sono scarse le tracce umane, alza strutture provvisorie… Sceglie spaghi, pezzettini di legno, nastrini, scatole”.
Il suo lavoro sulle Metafore è proseguito dopo la mostra e le serie “Fidanzati” e “Decorazioni” sono state scattate dopo il 1976, durante i viaggi in America, Grecia, Medio Oriente e in Italia. “Ettore Sottsass aveva la straordinaria capacità di utilizzare il linguaggio fotografico per restituire al mondo, in modo chiaro e semplice la sua visione dell’uomo, dello spazio, dei luoghi e della contemporaneità”, aggiunge Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano. In mostra sono esposti anche disegni realizzati negli stessi anni.