Nel nuovo mondo a geografie variabili, essere trasversali rispetto ai mercati di destinazione è fondamentale per controbilanciare movimenti inattesi. Anche un ampio e diversificato portafoglio di offerta si rende indispensabile per affrontare momenti di crisi, soprattutto se improvvisa, come gli ultimi anni ci hanno insegnato. Anche la presenza capillare torna a essere un fattore di competitività, per gestire rapidamente e in modo efficiente ogni imprevisto e incrociare con maggiore empatia le attese dei consumatori. Le aziende del mobile lo sanno e hanno imparato ad adottare politiche di contenimento dei prezzi fino a che gestibili e a intervenire sui listini rapidamente quando si è reso necessario. Pur considerando un valore le competenze verticali, è ormai consapevolezza diffusa che bisogna essere rapidi a intercettare la domanda, ovunque essa sia e di qualsiasi natura. Per questo le operazioni di M&A aumentano anche nel mondo del design.
La più recente è l’acquisizione da parte di Cassina di Zanotta, che entra così nel perimetro di Lifestyle Design. Il gruppo che fa parte del colosso americano Haworth, chiude il 2022 con un fatturato di 750 milioni di euro in aumento del 24,6% rispetto al 2021. Sul podio delle top 15, secondo l’analisi realizzata da Pambianco, Design Holding. Il gruppo, che ha in portafoglio i brand Flos, Azucena, B&B Italia, Louis Poulsen, Maxalto, Arclinea, Azucena, Fendi Casam Menu, by Lassen e Lume, archivia il passato esercizio con ricavi proforma pari a 867,6 milioni, in aumento del 15,7% rispetto al 2021. I dati proforma includono il confronto like for like di Designers Company (gruppo danese a cui fanno capo i brand Menu e by Lassen) acquisita nel corso del 2022. L’Ebitda si è attestato a 211,8 milioni di euro, con un Ebitda Margin pari al 24,4%. L’Ebit ha raggiunto 164,3 milioni, mentre la generazione di cassa è stata di 153,5 milioni di euro, che corrisponde all’81% dell’Ebitda.
In terza posizione Poltronesofà con un fatturato di 618 milioni di euro (dato provvisiorio), che si confronta con i 564 milioni del 2021 per una crescita del 9,6%. Accelerazione decisa anche per Molteni Group che termina l’esercizio scorso con un fatturato di 460 milioni di euro, registrando così un incremento del 24,7%. In quinta posizione Veneta Cucine, con un fatturato di 340 milioni che si confrontano con i 284 del 2021, pari a un +19,5%.
Il Gruppo Colombini, che ha in portafoglio i marchi Febal Casa, Colombini Casa, Colombini Group Contract, Offic’è, Rossana, Bontempi Casa e Ingenia, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 300 milioni di euro, in aumento dell’11% rispetto ai 270 del 2021 e si attesta, nella classifica di Pambianco, al sesto posto. Segue Scavolini con 280 milioni di euro di fatturato (dato preliminare), mentre Poliform raggiunge i 272 milioni (dato preliminare).
E’ Italian Design Brands a mettere a segno l’incremento più sostenuto, in termini di ricavi: 266,5 milioni di euro i proforma, rispetto ai 144 dell’anno precedente così registrando una crescita dell’84,8%. Una crescita che si spiega, sottolinea il gruppo (che ha in portafoglio Gervasoni, Meridiani, Saba Italia e Gamma Arredamenti International, Davide Groppi, Flexalighting, Axolight; Cenacchi International, Modar e Cubo Design) “con le due acquisizioni sottoscritte nel corso dell’anno, con la significativa crescita organica e con il rafforzamento di Flexalighting in Nord America”. L’Utile Netto Adjusted proforma è pari a 25,5 milioni, quasi raddoppiato rispetto al valore del 2021 di 13,3 milioni.
In decima posizione Calligaris Group (con i brand Connubia, Ditre Italia, Fatboy, Luceplan e Calligaris) con 249 milioni di euro di fatturato 2022 che si confrontano con i 194 del 2021 per un incremento del 28,6%. Seguono nelle successive cinque posizioni, We.Do Holding (con Arrital, Busnelli, Copatlife, Diva Divani, Doimo Cucine, Rotaliana, Dvo, Frezza e Mis Medical nel perimetro) con 240 milioni (56,4%), Arredo3 a 238 milioni (13,9%), Minotti 230 milioni +19,2%, Gessi 202 milioni (+12,6%) e Stosa a 183 milioni di euro.