Mentre cresce la sensibilità dei consumatori nei confronti di una corretta forma di comunicazione legata alla sostenibilità, un nuovo e decisivo passo è stato compiuto contro il Greenwashing e a favore di una corretta informazione. Il Tribunale di Gorizia, a seguito di un ricorso d’urgenza presentato da Alcantara nei confronti di Miko, società del Friuli che commercializza il materiale ‘Dinamica’, si è espresso contro quest’ultima, ordinando la cessazione immediata della diffusione di tutti i claim che facevano riferimento alla sostenibilità, al riciclo, all‘ambiente. Si tratta della prima ordinanza cautelare di un Tribunale italiano e tra le prime in Europa in materia.
Un possibile importante precedente giurisprudenziale in questo settore, soprattutto in considerazione del fatto che, come è stato sottolineato in occasione di una conferenza organizzata da Save the Planet, associazione no profit guidata da Elena Stoppioni che ne è presidente, non è tutto green quello che viene presentato come tale. In questo senso, i danni, in termini di concorrenza, possono essere elevati.
Stando a un recente studio della società di consulenza McKinsey, il 70% dei consumatori, nelle scelte di acquisto, è pronto a optare per prodotti eco-friendly rispetto a quelli tradizionali, anche pagando prezzi più elevati. Chiaro dunque che eventuali dichiarazioni non veritiere sul fronte green non solo danneggiano la competitività delle aziende più rigorose, ma sono in grado di influenzare i comportamenti dei consumatori, ingannandoli. E il danno può essere anche di carattere strettamente finanziario poiché le obbligazioni ‘green’ – nelle stime di S&P – a fine 2021 potrebbero superare i 1000 miliardi di dollari. Una massa enorme di risorse a cui le aziende possono attingere. È necessario, tuttavia, che il processo decisionale sia liberato da ogni ingannevole comunicazione di greenwashing.
Secondo un sondaggio di Quilter, questa è la principale preoccupazione per quasi metà degli investitori (44%). “Dopo le decisioni dell’Antitrust e del Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria, anche la magistratura ordinaria ha affermato che la sensibilità dei consumatori verso i problemi ambientali è oggi molto elevata e le virtù ecologiche decantate da una impresa o da un prodotto possono influenzare le scelte di acquisto del consumatore” ha sottolineato Gianluca De Cristofaro, socio di LCA Studio Legale, che ha assistito Alcantara nel procedimento. Ecco dunque che “è importante che le dichiarazioni ambientali ‘verdi’ siano chiare, veritiere e accurate, e basate su dati scientifici”. Di “pietra miliare” ha parlato Antonello Ciotti, presidente Cpme (Associazione Europea dei produttori di Poliestere). In particolare, in relazione al materiale riciclato, Ciotti ha messo in luce la “necessità di ricorrere a best practices riconosciute a livello internazionale per definire esattamente il contenuto di riciclato, specialmente in questa fase in cui il costo del materiale riciclato è di gran lunga superiore a quello vergine”. Nel frattempo Save the Planet ha costituito una commissione di esperti che avrà il compito di vagliare e monitorare possibili azioni di greenwashing e, quindi, di comunicazioni scorrette verso i consumatori in termini di sostenibilità. “Abbiamo attivato – ha annunciato Stoppioni -una community sul nostro sito per segnalare potenziali pratiche di questo tipo, anche in forma anonima. Sarà poi cura della nostra commissione valutare se ci saranno gli estremi per un procedimento, previa richiesta di eventuali integrazioni al segnalato”